Il cambiamento climatico rimpiccolisce i barbagianni

A causa dei cambiamenti climatici il barbagianni ha modificato il suo aspetto, diventando più piccolo e cambiando il colore del piumaggio del ventre: lo dimostra lo studio di oltre 5.000 esemplari conservati nei musei scientifici di tutto il mondo a partire dal 1900. I risultati sono pubblicati sulla rivista Journal of Biogeography dai ricercatori dell’Università Statale di Milano in collaborazione con l’Università di Losanna.

Il barbagianni, uccello diffuso in tutti i continenti a eccezione dell’Antartide, è stato scelto come modello per studiare il modo in cui il riscaldamento globale sta influenzando le caratteristiche anatomiche legate alla termoregolazione nelle specie endoterme, cioè quelle che mantengono costante la temperatura corporea a prescindere dalla temperatura ambientale (come i mammiferi e gli uccelli).

I ricercatori hanno preso in esame 5.000 esemplari di barbagianni conservati nei musei scientifici di tutto il mondo dal 1900 al 2018 e hanno analizzato se ci fossero stati dei cambiamenti nel tempo per quanto riguarda la lunghezza delle ali (indicatore della taglia) e del becco, che negli uccelli è la principale appendice corporea attraverso cui avviene la dispersione del calore; inoltre hanno osservato se la colorazione del piumaggio nella regione ventrale (che può variare da bianco a rossiccio-marrone scuro) si fosse modificata. Infine hanno valutato se ci fossero differenze tra regioni geografiche.

Il risultato principale è che la taglia corporea si è ridotta nelle aree più colpite dal riscaldamento climatico, mentre non si è modificata in quelle zone dove il clima è rimasto uguale. Questo accade perché il rimpicciolimento determina un aumento del rapporto tra superficie e volume del corpo, facilitando la dispersione del calore.

Anche il colore del piumaggio ventrale è cambiato, ma in modo non uniforme: si è schiarito nelle regioni in cui il clima è diventato più caldo e secco, per attirare meno la radiazione solare, mentre è divenuto più scuro laddove sono aumentate le temperature e le precipitazioni, per favorire il mimetismo con la vegetazione.

Secondo il primo autore dello studio Andrea Romano, professore associato presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano, è probabile che le differenze nell'aspetto tra le popolazioni di barbagianni "tenderanno ad aumentare nei prossimi decenni in risposta all’ulteriore previsto riscaldamento globale e che situazioni simili si stiano verificando in moltissime altre specie in tutto il mondo”.

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