I microrobot origami che ‘volano’ come le foglie VIDEO

Non possono essere considerati veri e propri robot e neppure droni, ma i microdispositivi messi a punto dai ricercatori americani sono la prova di fattibilità di una tecnologia ancora agli albori e che promette di avere importanti sviluppi, ossia la microrobotica.I primi robot di questo tipo sono simili a minuscole foglie piegate secondo alcune tecniche degli origami, sui quali sono istallati piccoli dispositivi elettronici, come un sensore di altezza, un pannello fotovoltaico e un piccolo motore che è una sorta di pistone in grado di spingere al centro del foglio e cambiarne la geometria. Il tutto in appena 400 milligrammi, ossia meno di un decimo del peso di un foglio bianco A4 standard.

Lasciati cadere da un’altezza di 40 metri, i nuovi robot cadono inizialmente in modo disordinato e poi, raggiunta una certa altezza modificano la loro forma attivando un pistoncino, per poi planare delicatamente e farsi trasportare dalla brezza percorrendo anche un centinaio di metri. Ad attivare il micropistone è un sensore di altezza, oppure un segnale trasmesso via bluetooth, che viene alimentato dall’energia del Sole. Il prossimo passo, spiegano gli autori, è quello di poter attivare più volte il pistone, dunque far passare il microrobot tra due configurazioni a seconda delle esigenze a poterne calibrare con maggior precisione il volo e inserire un maggior numero di sensori.

Piccoli passi che potrebbero portare, in un futuro non troppo lontano, l’arrivo di schiere di microrobot delle dimensioni di un insetto capaci di distribuirsi autonomamente ad esempio su un campo da monitorare medianti sensori per l’umidità oppure di muoversi seguendo il vento e registrare parametri ambientali.

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