Quasi tre mesi di eruzioni ininterrotte, tra settembre e dicembre 2021, hanno completamente trasformato il paesaggio di La Palma, una delle isole delle Canarie. A realizzare il modello digitale ad alta risoluzione di tutta l’area investita è stato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), in collaborazione con l’Istituto vulcanologico delle Canarie. Il risultato è pubblicato sulla rivista Scientific Data.
“Più di 200 milioni di metri cubi di deposito, prevalentemente lave – osserva Riccardo Civico, ricercatore dell’Ingv e primo autore dello studio – hanno causato profondi cambiamenti morfologici nella porzione occidentale dell'isola, interessando sia l’ambiente naturale che antropico per un’estensione di decine di chilometri quadrati, come testimoniato dal modello digitale presentato in questa pubblicazione”.
La lava, che in alcuni punto ha superato anche i 60 metri di spessore, ha distrutto oltre 1.600 edifici, campi agricoli, importanti infrastrutture come strade, linee elettriche, acquedotti, e addirittura modificato la linea di costa. Un disastro che ha portato all'evacuazione di oltre 6.000 persone e che ha profondamente trasformato l'isola.
E' fondamentale allora, sia dal punto di vista scientifico che per la pianificazione di nuovi interventi, una mappatura completa di tutte le aree colpite. Un ompito nel quale hanno giocato un ruolo decisivo i droni, protagonisti di 800 chilometri di sorvolo e che hanno raccolto 12.000 immagini aeree ad alta risoluzione e georeferenziate.
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