Scienza e Tecnologia
Martedì 07 Maggio 2024
Dna e computer quantistici insieme per la medicina del futuro
Dna e computer quantistici insieme per rendere realtà la medicina del futuro. Una collaborazione europea finanziata con 3,5 milioni di dollari mette insieme esperti di entrambi i settori per affrontare uno dei problemi più impegnativi: l’analisi dei cosiddetti pangenomi, cioè enormi quantità di sequenze di Dna relative ad intere popolazioni. Il progetto, che coinvolge Università di Cambridge, Istituto britannico Wellcome Sanger e Istituto Europeo di Bioinformatica, si colloca proprio alla frontiera della ricerca sia nella scienza biomedica che nell’informatica quantistica, e promette di portare enormi benefici nel campo della salute umana, ad esempio con la medicina personalizzata. Ma approcci simili con batteri e virus aiuteranno anche a monitorare e gestire le prossime epidemie.
Un pangenoma è una raccolta di molte sequenze genomiche che, messe insieme, catturano la diversità genetica in una popolazione, offrendo una visione globale molto più rappresentativa della nostra specie. Questo nuovo dominio della scienza, tuttavia, richiede una notevole potenza di calcolo, poiché i dati del pangenoma sono rappresentati e analizzati come una complessa e vasta rete, che spiega le relazioni tra le varie sequenze di Dna. Il nuovo progetto, dunque, coordinato da Sergii Strelchuk di Cambridge, mira a sviluppare nuovi approcci di calcolo quantistico per poter accelerare l’analisi di questi dati.
“Stiamo intraprendendo un viaggio emozionante per sviluppare e implementare algoritmi quantistici su misura per i dati genomici, in modo da ottenere nuove conoscenze irraggiungibili utilizzando gli algoritmi classici”, commenta Strelchuk. “Se lo paragoniamo ai primi sbarchi sulla Luna, questo progetto equivale a progettare un razzo e addestrare gli astronauti”, aggiunge David Yuan, responsabile del progetto per l’Istituto Europeo di Bioinformatica: “Useremo le conoscenze che abbiamo per sviluppare la prossima generazione di strumenti per le scienze della vita”.
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