Dare vista e voce ai rifiuti, grazie all’Internet delle Cose

Obiettivo primario di Rigel è rendere più efficiente il ciclo dei rifiuti industriali e lo fa attraverso la cosiddetta Internet of Things, ossia usando varie tipologie di sensori capaci di raccogliere dati e soprattutto comunicare. Un insieme di sfide non solo tecnologiche ma anche di ordine pratico: “parliamo di attrezzature spesso in posti anche molto complicati, poco visibili”, ha spiegato Cristina d’Alessandro, di Eitd.

“E’ importante allora ad esempio – aggiunge d’Alessandro – poter avere i dati con tempestività così come essere certi della loro correttezza. Si tratta di rifiuti di ogni tipo, serve essere sicuri ad esempio che quel ci segnala sia un vero riempimento e non un asse di legno messa male da cui ottengo un’informazione sbagliata”. Un progetto sviluppato con il sostegno del Competence Center MediTech che punta così, grazie alle tecnologie 4.0, a ottimizzare la logistica, ad esempio riducendo il numero di spostamenti dei camion, e allo stesso tempo migliorare la sicurezza (con sensori di temperatura per eliminare il pericolo incendi), la legalità, con una corretta gestione dei rifiuti, nonché ridurre l’impatto ambientale.

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