Scienza e Tecnologia
Lunedì 29 Maggio 2023
Dall’Intelligenza Artificiale un nuovo antibiotico in appena 2 ore
Un nuovo potente antibiotico contro il superbatterio Acinetobacter baumannii, identificato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come uno dei batteri resistenti più pericolosi al mondo, è stato scoperto grazie all’Intelligenza Artificiale, tramite un processo che promette di rivoluzionare questo campo: la nuova molecola, infatti, è stata scovata dall’algoritmo tra quasi 7.000 candidati in appena 2 ore. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Chemical Biology da un gruppo guidato dalla canadese McMaster University, apre la strada alla possibilità di velocizzare enormemente il processo di scoperta di nuovi antibiotici per molti altri microrganismi che minacciano la salute dell’uomo e non solo.
La scoperta di nuovi antibiotici contro A. baumannii, che si trova spesso negli ospedali e può portare a gravi infezioni, attraverso i metodi tradizionali si è rivelata una sfida, a causa della grande quantità di tempo, dei costi elevati e degli scarsi risultati. I ricercatori guidati da Gary Liu, Denise Catacutan e Khushi Rathod si sono quindi rivolti ad un algoritmo in grado di accedere a centinaia di milioni, forse miliardi, di molecole con proprietà antibatteriche.
Per ottenere i dati con cui addestrarlo, gli autori dello studio hanno prima coltivato in laboratorio il batterio, esponendolo a circa 7.500 composti chimici diversi: la struttura di ciascuno di questi è stato poi dato in pasto all’algoritmo, insieme alle informazioni associate alla loro efficacia. Una volta pronta, l’AI ha passato al vaglio una libreria di 6.680 molecole mai valutate prima, fornendo i 240 candidati più promettenti in un paio d’ore.
A questo punto, la palla è passata ai ricercatori, che testando i composti in laboratorio hanno individuato il nuovo antibiotico: la sua particolarità sta nel fatto che prende di mira solo A. baumannii, una caratteristica che impedisce al batterio di sviluppare rapidamente una resistenza al farmaco.
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