Covid, per Zollo (Ceinge) le nuove regole aprono le porte al virus

Rischiano di aprire le porte alla ripresa della circolazione del virus SarsCoV2 in Italia, le nuove regole sulla fine del periodo di isolamento decise dal ministero della Salute. Lo rileva il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge. "Questa regola rischia di aprire le porte al virus in Italia. Sarebbe più opportuno stabilire la fine dell' isolamento degli asintomatic i al quinto giorno , solo dopo una valutazione con un test molecolare", dice Zollo all'ANSA. "E' preferibile un test molecolare - osserva - perché il test antigenico rapido ha un fallimento di circa il 20%".

Riferendosi poi a due delle sottovarianti di Omicron sulle quali si sta concentrando l'attenzione degli esperti, la BF.7 e la XBB , il genetista rileva che "il gene N di queste sottovarianti ha già, rispettivamente, cinque e quattro mutazioni e quindi i test antigenici che rilevano la proteina N potrebbero non rilevare la positività con test progettati sul virus SarsCoV2 originario, quello di Wuhan. Inoltre - prosegue - dati in nostro possesso indicano che nelle persone positive il passaggio alla negatività avviene in media solo dopo 10-12 giorni in media, e non dopo cinque giorni, e che in alcuni casi (come accade nelle persone immunodepresse o nei pazienti oncologici) sono necessarie più settimane, anche tre". Per quanto riguarda la sensibilità dei test antigenici rapidi, secondo Zollo si affaccia il pericolo di molti falsi negativi.

"I test molecolari, che misurano la carica virale amplificando il materiale del genoma virale (geni Orf 1a, Orf 1b, gene S, gene M, gene E etc), indicano valori di positività che vanno da 1 fino a 40 cicli di replicazione ( Ct , o cicli soglia): più è alto il numero dei cicli soglia, meno virus è presente nel campione", osserva Zollo. "I test molecolari hanno soglie fino a 40 Ct e al di sopra di questo valore il test è considerato negativo. Campioni con un'alta carica virale - prosegue il genetista - hanno valori di Ct bassi a partire, in genere, da 10 fino a 24-25. Di conseguenza un valore pari a 28 indica ancora positività. Tuttavia - rileva - il recente confronto, tra test molecolari e antigenici rapidi indica la soglia di Ct 28 come ancora determinabile (positiva) negli antigenici rapidi, ma al di sopra di 28 Ct i kit molecolari indicano positività, mentre gli antigenici indicano negatività. La metodologia molecolare è almeno 100 volte più sensibile della metodologia dell'antigenico". Secondo Zollo questo significa che c'è il rischio di falsi negativi rilevati dai test antigenici".

Il consiglio è di "utilizzare il test molecolare dopo cinque giorni, non l'antigenico rapido, altrimenti si finirebbe per mettere in circolazione falsi negativi non rilevabili con gli antigenici rapidi". Secondo l'esperto sarebbe infine opportuno "fissare la soglia di 34 Ct per i test molecolari, laddove la sensibilità va fino alla determinazione di 10-100 copie virali, oltre la quale una ricerca pubblicata recentemente sull'Embo Journal indica che il SarsCoV2 perde virulenza". I dati, conclude Zollo, "sono stati generati utilizzando altri geni virali chiamati subgenomici che, in combinazione con i primi, determinano la soglia quantitativamente e con un'alta efficienza".

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