Una nuova organizzazione dal respiro interdisciplinare e in linea con quella europea, un programma per il finanziamento di progetti scientifici capace di attrarre giovani ricercatori dall'Italia e dall'estero e infrastrutture potenziate: per i suoi 100 anni, dei quali sono inziate le celebrazioni, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e' pronto a rinnovarsi guardando al futuro. Il suo Piano di rilancio e' ormai completato e pronto a entrare nella fase decisiva.
"Dopo sei mesi di lavoro, e' stato completato l'iter di approvazione e controllo del Piano di rilancio, che adesso e' operativo ed entra nella fase decisiva", dice all'ANSA la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza. "Oltre alla riforma dell'amministrazione in senso europeo, il prossimo anno - aggiunge - sara' quello della riorganizzazione scientifica per attrarre giovani ricercatori e promuovere le loro carriere".
Una delle principali novita' del piu' grande e antico ente pubblico di ricerca italiano, osserva, e' la "riforma dell'organizzazione scientifica, con l'abbandono dei settori scientifico-disciplinari e l'adozione di un sistema di ambiti scientifici che ricalca quello dello European Research Councill, a piu' grande agenzia per il finanziamento della ricerca di eccellenza d'Europa". Questo significa, prosegue Carrozza, che "i ricercatori e i tecnologi potranno scegliere un ambito di ricerca prevalente e piu' ambiti secondari in un'ottica interdisciplinare, in modo da concentrarsi meglio sul problema scientifico e sulle domande di ricerca a cui vogliono rispondere".
E' in quest'ottica, rileva, che il Cnr e' stato uno degli fondatori del Research Assessment Agreement della Commissione europea. L'accordo, che l'ente ha promosso e sottoscritto, "ridisegna la valutazione della ricerca in un'ottica di scienza aperta, e di valutazione di impatto".
A proiettare il Cnr verso un futuro in linea con i rapidi cambiamenti di una ricerca sempre piu' internazionale e' anche il "programma di attrazione di vincitori di grant europei prestigiosi come quelli dello Erc", dice Carrozza. L'obiettivo e' "attrarre i giovani dall'Italia e dall'estero perche' , venendo a lavorare al Cnr, trovino un ambiente favorevole alla liberta' di ricerca". Questo, aggiunge, sara' possibile anche grazie al potenziamento delle infrastrutture reso possibile dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in tutti i settori di ricerca dell'ente.
"Il potenziamento delle infrastrutture di ricerca e' fra i principali obiettivi del Piano di rilancio del Cnr, accanto alla capacita' di attrazione e alla promozione dele carriere dei ricercatori per sviluppare la leadership scientifica. Fare questo - rileva - significa valorizzare la proprieta' intellettuale".
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