Bernini, 'l'Einstein Telescope è un progetto rivoluzionario'

"Noi vogliamo l'Einstein Telescope in Italia, in Sardegna e a Sos Enattos, lo sottolineo, se non fosse ancora chiaro da tutto quello che abbiamo detto e fatto in tutti questi mesi di impegno e soprattutto da quello che faremo". Lo ha ribadito con forza la ministra dell'Universita e della Ricerca Anna Maria Bernini, intervenuta in video collegamento all'evento "Einstein Telescope: la grande infrastruttura di ricerca europea" , organizzato a Cagliari alla presenza del premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi.

"Si sta già dimostrando quanto sia scientificamente attendibile, anzi auspicabile, la candidatura di Sos Enattos per ospitare Einstein Telescope. A me - ha sottolineato la ministra - spetta la promozione politica, ma anche economica e sociale di un'iniziativa in cui il governo crede moltissimo. Con tutti voi abbiamo contribuito a che la culla di Einstein Telescope rimanesse nelle condizioni che sono necessarie per poter realmente supportare la candidatura".

Bernini ha quindi ricordato le norme nazionali appena approvate per impedire attività che interferissero con il progetto nella zona di Lula: "Per noi è molto importante che ci sia una zona di rispetto, un luogo 'Einstein Telescope friendly', che non significa una rinuncia per i territori, che saranno coinvolti non già da una privativa, ma da un'autorizzazione rafforzata per la realizzazione di alcune limitatissime attività che non devono interagire con l'interferometro che sarà realizzato e che non può essere disturbato da qualcosa di incompatibile con la sua permanenza in loco".

Per la ministra "quello che stiamo facendo è assolutamente rivoluzionario dal punto di vista scientifico, ne sono certa, ma riesco a comprendere molto bene anche le prospettive economiche sociali e di localizzazione di una comunità, non tanto e non solo di scienziati, ma di una comunità che infrastrutturerà sotto il profilo materiale e immateriale quei territori".

Parisi, per l'Einstein Telescope in Sardegna il sito migliore
La Sardegna, con Lula, è il luogo migliore per ospitare l'Einstein Telescope, il grande strumento destinato a dare la caccia alle onde gravitazionali: lo ha detto il Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, a margine della sua lectio magistralis durante l'evento dedicato all'Einstein Telescope.
"Il sito si deciderà non prima della fine del 2024 e l'Einstein Telescope in Sardegna potrebbe essere operativo per il 2032 o 2033", ha detto ancora Parisi. "Dopo la decisione del sito - ha precisato - i successivi 4 o 5 anni saranno un periodo dedicato allo scavo del tunnel di una trentina di chilometri. A quel punto, nel 2029 si dovrebbe incominciare a mettere su la parte scientifica e ci vorrà ancora qualche anno".

"Io sono assolutamente convinto che il sito di Lula sia assolutamente la candidatura migliore - ha ribadito il fisico, presidente del comitato scientifico che supporta la candidatura italiana per la realizzazione dell'opera - che sia decisamente migliore di quella olandese. E lo è proprio per le caratteristiche del terreno di Lula e per il fatto che nella zona ci sono scarsi insediamenti umani attorno la paragoniamo all'Olanda".

Secondo Parisi "il punto di forza sono le scarse di vibrazioni che vengono prodotte, poi il terreno di granito e quindi estremamente solido ma anche facile da scavare. Inoltre i fisici italiani, insieme a quelli francesi, sono gli unici che hanno fatto dei rivelatori di onde gravitazionali in Europa e quindi l'Italia è un posto naturale".

Per il fisico  "è però assolutamente necessario che il governo prenda un impegno deciso e scritto, e non solo da parte della ministra dell'Università e della Ricerca, in maniera che questa candidatura possa ricevere tutto l'appoggio da parte del governo italiano nelle sedi opportune". "La decisione di costruire l'opera è un po' una decisione politica perchè alla fine - ha spiegato Parisi - saranno le cancellerie europee che diranno alle persone coinvolte che cosa bisogna votare. E' quindi fondamentale avere un buon rapporto internazionale".


Necessarie le infrastrutture sul territorio
"Non credo che sia prevedibile che ci siano delle criticità in questo sito. Certo serve un impegno da parte della Regione Sardegna per fare tutte le infrastrutture necessarie, perché dobbiamo immaginare una situazione in cui oltre 500 scienziati si trasferiscono, spesso anche con le famiglie, e ci sarà la necessità di strutture adeguate, di scuole internazionali, attività di svago, musei e teatri", ha detto Parisi  a proposito del bando del Pnrr da 14 milioni di euro per lo studio  di fattibilità dell'Einstein Telescope. "C'è tutto il tempo per predisporre le infrastrutture - ha aggiunto il fisico - perché prima che arrivino le persone ci vorranno almeno sei anni".

Zoccoli (Infn), la miniera di Sos Enattos è il sito ideale
"È un'infrastruttura di ricerca di quelle che spostano in avanti le frontiere della conoscenza, di quelle che si costruiscono una volta ogni cinquant'anni nella storia di una nazione e che davvero potranno avere un impatto enorme sul territorio". Lo ha detto Antonio Zoccoli, presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, nell'evento sulla candidatura italiana per l'Einstein Telescope.

"Abbiamo proposto questa infrastruttura unica in una miniera dismessa sotto terra: sembra un ossimoro osservare l'universo da una struttura sotterranea", ha aggiunto lo scienziato che spiega: "La Sardegna è una delle regioni geologicamente più stabili al mondo, uno dei posti ideali per fare questo tipo di ricerca ed è anche una zona poco popolata, perché meno interferenze antropiche ci sono, più le misure possono essere precise".

"Il nostro sogno come scienziati - ha chiarito Zoccoli - è usare questa infrastruttura e le onde gravitazionali per carpire i segreti dell'universo più profondo e delle leggi che lo governano, quindi addentrarci sempre più indietro nel tempo verso l'origine dell'universo. Questa sarebbe davvero l'infrastruttura che ci consente di aprire delle porte nuove e di voltare delle pagine nel libro della natura".

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