Atterrata la capsula con le polveri dell'asteroide Bennu

Il 'go' alla manovra, riferisce la Nasa sul suo sito, era arrivato sia dai tecnici, sia dal personale militare della base Uttr (Utah Test and Training Range) del ministero della Difesa degli Stati Uniti, nello Utah, nella cui area è previsto l'arrivo della capsula, alle 16,55 italiane. Il segnale per il rilascio della capsula di atterraggio è stato alla sonda dagli ingegneri dell'azienda costruttrice della capsula, la Lockheed Martin, quando Osiris-Rex si trovava a circa 101.000 chilometri dalla Terra, ossia a circa un terzo della distanza che separa il nostro pianeta dalla Luna. A guidare la sonda Osiris-Rex (il cui nome è l'acronimo di Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security - Regolith Explorer) è una speciale 'bussola' italiana: il sensore di assetto stellare realizzato da Leonardo nello stabilimento di Campi Bisenzio (Fi). Anche i minerali presenti nel suolo dell'asteroide Bennu sono stati analizzati grazie al sensore a infrarosso realizzato dalla stessa azienda italiana nel Regno Unito. Nel frattempo, la sonda Osiris-Rex è stata fotografata dall'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope: l'immagine è stata ottenuta nella notte fra il 23 e il 24 settembre con gli strumenti sono installati a Manciano (Grosseto).



Lanciata nel 2016, la sonda Osiris-Rex ha raccolto i campioni dal suolo dell'asteroide Bennu nell'ottobre 2020 e, subito dopo il rilascio della capsula, si prepara a un altro lungo viaggio. Questa volta il suo obiettivo è l'asteroide Apophis, che dovrebbe raggiungere nell'aprile 2029. Nella nuova missione, chiamata Osiris-Apex, la sonda dovrà raggiungere l'asteroide distante circa 32.000 chilometri. Il suo arrivo è previsto nel 2029, quando entrerà in orbita intorno a questo nuovo fossile del Sistema Solare largo circa 300 chilometri, subito dopo che l'asteroide sarà passato vicino alla Terra.

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