Scienza e Tecnologia
Lunedì 21 Novembre 2022
Artemis 1, la capsula Orion ha salutato da vicino la Luna
La capsula Orion ha salutato la Luna nel passaggio ravvicinato che l'ha portata a circa 130 chilometri dalla superficie: la conferma è arrivata dalla Nasa, dopo che il veicolo è uscito dalla faccia nascosta della Luna, raggiungendo una posizione dalla quale è possibile riprendere i contatti con il centro di controllo. La manovra segna la nuova tappa cruciale della missione senza equipaggio Artemis 1, lanciata il 16 novembre dalla base di Cape Canaveral e che segna l'inizio del ritorno alla Luna, in vista delle future missioni con astronauti.
Dopo avere acceso i motori alle 13,44 italiane, quando si trovava sul lato nascosto della Luna, 13 minuti più tardi la capsula Orion ha raggiunto la distanza minima dalla superficie del nostro satellite. Grazie a questa manovra, il veicolo ha preso la spinta necessaria per allontanarsi verso un'orbita più distante, che alle 22,52 italiane del 25 novembre lo poterà a oltre 432.000 chilometri dalla Terra. L'orbita nella quale allora si troverà Orion si chiama Orbita retrograda distante (Dro): è retrograda perché la capsula si muoverà intorno alla Luna nella direzione opposta a quella in cui la Luna si muove intorno alla Terra, ed è distante perché si trova a un'altitudine elevata rispetto alla superficie lunare. Da quel momento inizierà una settimana di test, il cui obiettivo sarà verificare la funzionalità dei sistemi del veicolo in vista delle future missioni con astronauti a bordo. Complessivamente, al momento del passaggio ravvicinato alla Luna, Orion avrà percorso più di 386.000 chilometri, ai quali se ne aggiungeranno altri 64.000 quando avrà raggiunto l'orbita retrograda distante.
Nuove bellissime immagini della Terra sono state catturate dalla capsula Orion, subito dopo che la capsula ha lasciato la parte nascosta della Luna e ha ripreso le comunicazioni con il centro di controllo a Terra della Nasa. Le immagini sono state riprese dalla distanza di poco più di 370.000 chilometri dal nostro pianeta.
Costruita dall’azienda americana Lockheed Martin, Orion ha raggiunto la Luna grazie all’energia fornita dal Modulo di servizio fornito dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e nel quale c’è anche molta tecnologia italiana, come nei pannelli solari costruiti in Italia da Leonardo. Anche le unità di controllo e distribuzione della potenza sono stati realizzate in Italia da Leonardo, mentre la Thales Alenia Space (joint venture Thales 67% e Leonardo 33%), ha curato la struttura e i sottosistemi critici del modulo, compresa la protezione dai micrometeoriti e il controllo termico.
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