Scienza e Tecnologia
Venerdì 07 Aprile 2023
Allucinogeni nei rituali di 3.000 anni fa, nell’Età del Bronzo
Nelle cerimonie rituali di 3.000 anni fa, nell’Età del Bronzo, si faceva uso di sostanze allucinogene derivate dalle piante: la prima prova diretta di questa usanza arriva da ciocche di capelli umani colorate di rosso e sepolte in contenitori di legno e corno rinvenuti nell'isola spagnola di Minorca, nelle Baleari. Lo indica l'analisi coordinata dall’Università spagnola di Valladolid e pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
I risultati suggeriscono che alcune antiche civiltà umane consumassero piante tossiche come la belladonna, la mandragola, il giusquiamo e lo stramonio, che contengono sostanze con proprietà allucinogene chiamate alcaloidi.
I ricercatori, guidati da Elisa Guerra-Doce, hanno esaminato i reperti trovati nella grotta del Càrritx a Minorca, che risulta essere stata occupata per la prima volta circa 3.600 anni fa e che contiene una camera utilizzata fino a 2.800 anni fa per le sepolture funerarie e nella quale, da precedenti ricerche, si stima che vi siano stati sepolti circa 210 individui. La particolarità di questo sito sta però in una seconda camera, situata più in profondità nella grotta e sigillata: qui si trovano contenitori in legno e corno decorati con cerchi concentrici, che custodiscono ciocche di capelli prelevate da alcuni degli individui sepolti e tinte di rosso, che risalgono a circa 3.000 anni fa.
Gli autori dello studio hanno sfruttato diverse tecniche per individuare nelle ciocche la presenza di alcaloidi come l’atropina, la scopolamina e l’efedrina: le prime due possono indurre delirio, allucinazioni e percezione sensoriale alterata, mentre l’efedrina è uno stimolante che può aumentare l’eccitazione e l’attività fisica. Queste sostanze si trovano in natura, in alcune piante, e diverse ciocche di capelli sono risultate positive a tutte e tre: ciò dimostra che gli abitanti di questa zona facevano uso di allucinogeni, probabilmente durante rituali condotti da figure simili a sciamani.
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