Scienza e Tecnologia
Lunedì 29 Gennaio 2024
Aggiornata la Carta Magnetica d’Italia, fondamentale per ricerca e navigazione
Grazie ad una campagna di misurazione completata nel 2022, è ora pronto l’ultimo aggiornamento della Carta Magnetica d’Italia, una mappa che misura i valori del campo magnetico terrestre nel nostro Paese e come variano nel tempo. La Carta, che viene aggiornata in media ogni 5 anni, è infatti uno strumento fondamentale sia per la ricerca scientifica nel campo della geologia e della geofisica, sia per la navigazione aerea, marittima e terrestre. Le mappe appena rilasciate sono frutto del lavoro congiunto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell’Istituto Geografico Militare, che hanno effettuato numerose analisi in 72 delle 120 stazioni che compongono la Rete Magnetica Italiana.
“Il campo magnetico della Terra è strettamente legato alla composizione del nucleo e della crosta del nostro Pianeta”, spiega Domenico Di Mauro, ricercatore dell’Ingv e tra gli autori della Carta. “La registrazione del campo magnetico e della sua evoluzione nel tempo fornisce, quindi, importanti informazioni per la ricerca geofisica, per comprendere meglio la struttura geologica e la dinamica dell’interno del pianeta, contribuendo alla ricerca nel campo della mineralogia e della vulcanologia. Inoltre – aggiunge Di Mauro – l’informazione aggiornata del campo magnetico è un dato essenziale per il settore della navigazione aerea, marittima e terrestre, fondamentale per correggere l’orientamento quando si utilizzano strumenti come le bussole”.
“Già dal 1976 l’allora Istituto Nazionale di Geofisica (ora Ingv) ha coordinato il lavoro volto alla produzione della cartografia dettagliata degli elementi del campo e delle anomalie magnetiche. Questo impegno ha permesso la realizzazione di carte nazionali costantemente aggiornate, inclusa quest’ultima”, commenta Guido Dominici dell’Ingv, co-autore della mappa. “La pubblicazione della Carta Magnetica rappresenta per noi un risultato di grande rilevanza scientifica – conclude Di Mauro – nonché la testimonianza del costante impegno dell’Istituto nella ricerca e nel monitoraggio del campo magnetico terrestre”.
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