Con il fondo della Diocesi
card per famiglie in difficoltà

Sono 96 le prime famiglie a cui sono state consegnate le prime Mastercard SOLDO, card prepagate sostenute con il fondo «Ricominciamo insieme - Sostegno alle generazioni nella famiglia», voluto dalla Diocesi di Bergamo per aiutare chi si trova in difficoltà economica in seguito all’emergenza sanitaria legata al Covid 19.

Si tratta di un fondo complessivo di 5 milioni di euro, messi a disposizione da Diocesi, Caritas, Diakonia, Cei, a cui ne sono stati aggiunti altrettanti da parte di Intesa Sanpaolo. Dieci milioni di euro permetteranno così di aiutare famiglie ed imprese da qui ai prossimi mesi.

In questo modo si esprime la volontà di una Chiesa vicina a chi fa fatica, pronta a sostenere la ripartenza per evitare che la difficoltà di questi mesi faccia scivolare nella povertà famiglie «normali» e artigiani che fino a gennaio riuscivano a vivere del proprio lavoro.

«Il sostegno a queste famiglie non mette in secondo piano i poveri, che Caritas ha sempre aiutato e continuerà ad aiutare. Nessuno resterà indietro – sottolinea don Roberto Trussardi, direttore di Caritas diocesana -. Le richieste stanno arrivando e, dopo la prima fase di avvio più complessa, nel giro di una settimana/dieci giorni ricevono risposta. Difficile in questo momento prevedere quante saranno le richieste. Ci sono le situazioni più diverse, da famiglie con figli a persone singole». Parrocchie, centri ascolto, operatori, volontari, le Fraternità presbiteriali stanno lavorando per accogliere e verificare le domande.

A beneficiare del fondo in percentuale uguale bergamaschi e cittadini di origine straniera (con entrate mensili uguali o inferiori a 400 euro a persona) che ricevono un contributo (per tre mesi al massimo) da 600 a 1.200 euro al mese attraverso la carta di credito abilitata al pagamento delle sole necessità primarie. Per le famiglie significa un aiuto economico per le principali voci che gravano sul bilancio familiare, dall’affitto della casa e delle spese ad essa collegate (mutuo, energia elettrica, gas, acqua, alimentazione), alla scuola (retta, mensa, libri, sussidi vari, supporto per sostegno psicologico o sostegno di recupero scolastico), servizi di assistenza e cura di anziani, malati, persone sole, disabili, badanti, colf, agli anziani accuditi in casa (garantire che non manchi, là dove necessario, la presenza di personale che assista e curi la vita ordinaria dell’anziano), agli anziani ospiti in Rsa (intervento «una tantum» per gli enti gestori delle Rsa a garanzia degli operatori socio-sanitari perché non perdano il posto di lavoro), fino alle attività estive (opportunità a tutti i ragazzi e adolescenti di prendere parte alle attività estive proposte dalle parrocchie in supporto alle famiglie).

Sono invece 40 le prime imprese che hanno presentato domanda. In questo caso dovranno rivolgersi alle filiali di Banca Intesa Sanpaolo, che dovrà approvare l’erogazione del microcredito: fino a 20 mila euro, da restituire in sei anni (a partire del secondo anno) senza interessi. Intento di questa azione della Diocesi evitare che l’emergenza sanitaria diventi ora sociale ed economica, rischiando di produrre ulteriori disuguaglianze e conflittualità sociali, rendendo fragile il contesto familiare e lavorativo. Per informazioni Progetto «Ricominciamo insieme» sui siti www.diocesibg.it, www.caritasbergamo.it, www.ricominciamoinsieme.net.

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