Ventesimo anniversario della Legge 92/2004 ‘Istituzione del Giorno del Ricordo’

(Arv) Venezia 20 feb. 2024  - Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, ha ospitato oggi un incontro per celebrare il Ventesimo anniversario dall’approvazione della Legge n. 92 del 30 marzo 2004 ‘Istituzione del Giorno del Ricordo’, in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale.

 

L’evento, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di diverse associazioni, impegnate a tramandare la memoria della tragedia delle Foibe, amministratori ed esuli, è stato promosso e fortemente voluto dal consigliere regionale  Lucas Pavanetto  (FdI), che ha sottolineato come “oggi si celebrano i primi venti anni di una Legge che ha visto il senatore Roberto Menia in prima linea. Festeggiamo un importante traguardo. Ci sono volute ben tre Legislature per arrivare alla fine di un lungo percorso, in cui tanto è stato fatto, ma davanti abbiamo ancora parecchio lavoro da svolgere. La legge è fondamentale per alimentare la fiamma del ricordo, in modo assolutamente apartitico, rispettando la storicità dei fatti e coinvolgendo i testimoni, le persone che hanno vissuto in prima persona, o attraverso i racconti tramandati, questa tragedia immane. Provo sempre grande soddisfazione nell’ascoltare le testimonianze degli esuli: soprattutto, mi fa piacere constatare come siamo riusciti a penetrare anche all’interno di Comuni in cui, solo poco tempo fa, sembrava impossibile arrivare. È veramente bello vedere le sale piene quando celebriamo il Giorno del Ricordo e percepire il grande interesse che riusciamo a suscitare. Il pubblico è presente e interagisce, in quanto mosso da un interesse autentico”.

 

“La Legge ha alzato il velo su una cortina di silenzio e di ostilità che era calata sulla tragedia delle Foibe e dell’esodo giuliano dalmata – ha evidenziato il consigliere regionale - Per troppe persone, gli eccidi, le epurazioni, l’esodo di massa sono stati ridotti a mere appendici della Storia o, addirittura, negati. Ecco, noi abbiamo il dovere di batterci contro ogni forma di indifferenza e negazionismo. Perché indifferenza e negazionismo portano alla rimozione e all’oblio. Dobbiamo fare luce sugli orrori che sono stati perpetrati dai Titini e che hanno costretto circa 350mila persone ad abbandonare le proprie terre e a perdere i propri riferimenti, donne e bambini compresi, che non hanno trovato nel nostro Paese quell’aiuto che si sarebbero aspettate. Abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per non lasciare le vittime abbandonate nelle crepe della terra. Gente che ha pagato un contributo altissimo di sangue solo per il fatto di essere italiana e di amare l’Italia. Questa Legge, di cui oggi celebriamo il ventesimo anniversario, ha il grande merito di aver riconciliato tutta la Nazione con un passato sul quale, finalmente, è stata fatta verità”.

 

“Bene ha fatto il Governo Meloni e il Parlamento a finanziare questa legge e le iniziative correlate – ha concluso Lucas Pavanetto- È importante la collaborazione istituzionale per dare vita al Museo del Ricordo, nella Capitale, e per portare una targa commemorativa in tutti i luoghi sede degli eccidi. Credo che il dramma delle Foibe non debba essere strumento di lotta politica ma portare a un dialogo trasversale in grado di alimentare la pace e trasformare il ricordo di pochi in una memoria condivisa da tutta la Nazione. È questo il compito della Politica. Penso anche che ci sia l’urgenza di far conoscere alle giovani generazioni il dramma delle Foibe e dell’esodo, proprio come antidoto al negazionismo. Ecco perché iniziative come queste sono importanti. Come sarà importante l’appuntamento di Jesolo, il prossimo 17 marzo, che metterà assieme amministratori veneti, associazioni ed esuli, impegnati a portare avanti la testimonianza e il ricordo di questa tragedia nazionale che qualcuno ha tentato di nascondere fino a ieri”.

 

 

Silvano Olmi , Presidente nazionale del Comitato ‘10 Febbraio’, ha sottolineato che “questa grande tragedia è stata per troppo tempo volutamente dimenticata. Penso, in particolare, agli esuli che sono stati costretti a lasciare tutto, non solo i propri beni materiali ma, soprattutto, le proprie vite, le proprie speranze…La nostra associazione cerca di portare avanti, in modo costante e assolutamente gratuito, l’impegno di alimentare la memoria. Domenica 17 marzo, presso la sala comunale di Jesolo, celebreremo i venti anni della Legge che ha istituito il Giorno del Ricordo. Non si tratta di un momento di autocelebrazione, bensì di riflessione e approfondimento, di aggregazione, per cercare di capire, assieme alle tante associazioni impegnate nel territorio e agli esuli, quale significato attribuire a questi primi venti anni, quale memoria siamo riusciti a costruire tra le giovani generazioni. E in aprile è calendarizzata l’iniziativa ‘Le panchine tricolori del Ricordo’, da portare avanti nelle diverse città italiane, come omaggio a un martire delle Foibe o a un esule, legato a una determinata realtà territoriale, che si sia particolarmente distinto in un settore, dall’arte alla cultura. Infine, il prossimo ottobre, andrà in scena ‘Una Rosa per Norma Cossetto’, per omaggiare la grande figura dell’esule Istriana uccisa dai partigiani Titini e gettata nella foiba di Villa Surani”.

 

Da remoto, ha fornito il proprio qualificato contributo  Roberto Menia , Senatore della Repubblica, primo firmatario della Legge istitutiva del Giorno del Ricordo.

 

“Questo è un anno particolare – ha ricordato il Senatore – Siamo arrivati a venti anni dalla Legge istitutiva del Giorno del Ricordo. Tanta strada è stata fatta. La norma è nata in un clima, comunque, per la prima volta, rasserenato. Ci sono voluti dieci anni, tre legislature, per approvarla: il percorso è stato difficile e tortuoso, tra incontri e riflessioni, dialogando anche con la Sinistra. Volevamo che il Giorno del Ricordo fosse un’occasione di unione per riscoprire la memoria di un dramma nazionale. Mi fa piacere constatare che, in tutti questi anni, un piccolo rigagnolo è diventato un fiume in piena. Comunque, ancora oggi, resistono sacche di negazionismo; c’è ancora gente che non riesce a cogliere l’afflato di riconciliazione che ispira questa Legge. È una memoria da riconquistare ogni giorno e da trasmettere alle nuove generazioni. Guardo con favore alle tante iniziative correlate, come il Treno del Ricordo, i Viaggi del Ricordo, finanziati dal ministero dell’Istruzione, il Museo del Ricordo, per alimentare la fiamma della Memoria”.

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