Psicologi di base: gruppo Pd presenta progetto di legge per istituire servizio assistenza primaria

(Arv) Venezia 19 dic. 2023 –  Di fronte all’aumento esponenziale di disturbi d’ansia, depressioni, disagi psichici e psicologici messo in luce dalla pandemia da Covid 19 il gruppo consiliare del Pd chiede più attenzione e cura in Veneto per la salute mentale. Lo fa presentando il progetto di legge “Istituzione del servizio di psicologia di base nella regione del Veneto”, prima firmataria la vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio veneto,  Annamaria Bigon,  sottoscritto da tutti gli esponenti del Partito Democratico in Regione e dal portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni. Il testo di legge prevede l’avvio in tutte le Ulss del Veneto di un servizio permanente di psicologia delle cure primarie, collegato alle future case di comunità e alle medicine di gruppo: l’obiettivo è offrire l’accesso pubblico e gratuito al sostegno psicologico. “L’Oms afferma che non c’è salute senza salute mentale – spiega Annamaria Bigon – Le statistiche in Veneto evidenziano un incremento significativo dei casi di disagio psichico e psicologico: nel 2021 in Veneto sono stati registrati 3413 i casi di esordio di disturbo mentale nei giovani, in età compresa tra i 14 e i 24 anni, a fronte dei 2173 casi del 2020, in aumento del 57 per cento. Si calcola che un adolescente su 7 conviva con un disturbo mentale. La proposta di legge che abbiamo presentato, scritta in collaborazione con l’Ordine degli psicologici del Veneto, pone le basi normative per istituire un servizio di psicologia di base, con professionisti a rapporto convenzionale che affianchino medici di base e pediatri di libera scelta, in collaborazione con Comuni, Ats e distretti sociosanitari. L’investimento previsto per le casse della Regione è di 1 milione di euro l’anno”.

Di ‘cambio di paradigma’ rispetto al ‘bonus psicologo’ istituito dal Governo ha parlato la capogruppo del Pd,  Vanessa Camani : “Istituire un servizio pubblico territoriale di assistenza primaria significa ribaltare lo schema – spiega – il bonus ha coperto appena il 10 per cento della domanda. Invece l’assistenza psicologica è un diritto per tutti, inserire il supporto psicologico nel sistema delle cure primarie significa perseguire l’universalità delle cure, superare stigma e pregiudizi e offrire una particolare attenzione ai più giovani, in chiave di benessere individuale e di prevenzione sociale”. Concetti ribaditi anche da  Francesca Zottis,  vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto (“La figura dello psicologo di base è fondamentale, perché riesce ad intercettare i primi ‘alert’ del disagio, con effetti positivi per la persona e di prevenzione sanitaria e sociale”), e da  Chiara Luisetto , impegnate insieme ai colleghi del gruppo a “rompere il silenzio di un sistema sanitario che destina poche risorse alla tutela della salute mentale, crea lunghissime liste di attesa per prestazioni indispensabili come la certificazione scolastica e riesce a mettere a disposizione nei casi più gravi appena 12 posti letto di neuropsichiatria infantile, in tutto il territorio regionale” e a raccogliere consensi trasversali per far sì che anche il veneto segua l’esempio di altre regioni, come Campania, Abruzzo, lazio, Toscana, Puglia, Sardegna e Sicilia che si sono dotate di analoghe leggi.

Da parte sua l’Ordine degli psicologi del Veneto, che rappresenta gli oltre professionisti che operano nel territorio regionale, esprime pieno e convinto appoggio all’iniziativa legislativa. “A chi chiede ragione di questa spesa – dichiara il presidente dell’Ordine veneto  Luca Pezzullo  - rispondo che un euro investito in prevenzione psicologica su giovani, ne genera 10 di risparmio sulla spesa sanitaria. Purtroppo in Italia siano in grande ritardo: contiamo appena 5 psicologi ogni 100 mila abitanti, a fronte di un target ottimale di 40 ogni 100 mila abitanti e di una media europea di 20 professionisti ogni 100 mila abitanti. C’è bisogno di un intervento massiccio nella prevenzione e di rendere gli interventi psicologici più accessibili, a beneficio del benessere esistenziale delle persone e del benessere relazionale della comunità”.

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