(Arv) Venezia 24 lug. 2024 - “Questo provvedimento è innanzitutto un dovere etico e morale, restituendo l’onore a chi fu passato per le armi nel nostro territorio senza vera giustizia, in un modo ingiustificabile, attraverso fucilazioni di esempio, decimazioni o a seguito i processi sommari. La ‘Relazione sulle fucilazioni sommarie durante la guerra’, redatta nel 1919 dall’Avvocato Generale Militare Donato Tommasi su incarico del Capo di Stato Maggiore Armando Diaz, stimava in circa trecento i casi di esecuzioni senza processo. Oggi sappiamo che i numeri furono ben maggiori, almeno un migliaio di casi coinvolti in quelle che il professor Zanini ha chiamato ‘fucilazioni d’esempio’. Leggere i documenti non lascia dubbi rispetto alla profonda ingiustizia cui furono sottoposti molti giovani soldati. L’1 novembre 1916, in una circolare emanata subito dopo aver approvato due decimazioni, Luigi Cadorna spiega che ‘non vi è altro mezzo idoneo a reprimere un reato collettivo che quello della immediata fucilazione dei maggiori responsabili; allorché l'accertamento dei responsabili non è possibile, rimane il diritto e il dovere ai comandanti di estrarre a sorte tra gli indiziati alcuni militari e punirli con la pena di morte’. Nel novembre 1917 a Noventa Padovana, il generale Andrea Graziani, dopo aver picchiato un soldato, di fronte a chi osservava che quello non fosse il modo di trattare le truppe, replica con uno sprezzante ‘Dei soldati io faccio quello che mi piace’. Ecco credo che non ci siano dubbi sul significato profondo della mia proposta che non è certo quello di fare del revisionismo strumentale e di essere un’amnistia generale, quanto piuttosto quello di rendere giustizia, con una riabilitazione attesa da più di un secolo”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha commentato l’approvazione avvenuta oggi da parte della Sesta Commissione consiliare, del progetto di legge n. 89, di cui è primo firmatario, che promuove la ricerca storica sulle fucilazioni e la commemorazione dei fucilati durante la Prima guerra mondiale nel territorio veneto. La proposta di legge è stata presentata nel 2021 e ha visto una serie di consultazioni alle quali hanno partecipato istituti storici, forze armate, ministero della Difesa, associazioni combattentistiche e d’arma, enti locali e università venete. “La riabilitazione può avvenire oggi grazie ad una ricerca storica rigorosa e attenta, con il vaglio dei documenti e delle fonti affidato a ricercatori e studiosi. Com’è noto, il Friuli Venezia Giulia ha già approvato una sua legge specifica in merito mentre il Senato, nella scorsa legislatura, ha approvato sul tema una mozione in Commissione Difesa. L’approvazione in Commissione rappresenta un passo verso quella che io auspico possa essere, a breve, quella dell’aula consiliare”. Credo che, sul tema, le parole del Presidente Mattarella abbia usato parole che sciolgono qualsiasi fraintendimento: ‘La memoria di quei mille e più italiani uccisi dai plotoni di esecuzione durante la Grande Guerra, interpella oggi la nostra coscienza di uomini liberi e il nostro senso di umanità’”, ha concluso il Presidente Ciambetti.
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