Una serie di imponenti installazioni digitali nei luoghi simbolo della comunità per una narrazione condivisa e partecipata del patrimonio culturale e identitario di Corigliano Rossano.
Dal 27 al 30 dicembre 2022 il centro del Cosentino è diventato protagonista di un articolato progetto a cura di Franz Cerami, artista con base a Napoli riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro capace di mettere in dialogo arte e tecnologia, attraverso una tecnica mista, che incrocia pittura classica, pittura digitale e "videomapping".
Evento finanziato con il contributo della Regione Calabria con il programma azione coesione Pac 2007 2013 e Pac 2014 2020 avviso pubblico spettacoli ed eventi - Calabria straordinaria
"Denzolu", termine evocativo della parola dialettale lenzuolo, è un progetto di narrazioni, che pone l'attenzione sui luoghi e sull'identità della comunità che li abita, sui volti e sulle caratteristiche che rendono speciale ed unico il territorio di Corigliano-Rossano, comune istituito nel 2018 con la fusione di Corigliano Calabro e Rossano. "Un lavoro- sottolinea Cerami - sull'attraversamento, sul perimetro, sul limite e sulla possibilità di superarli. Quella di Corigliano Rossano è una storia bellissima di due comunità da sempre rivali. Due comunità divise da un lenzuolo che, nell'immaginazione popolare, era stato posto dai rossanesi per togliere il sole ai coriglianesi.
Due comunità che finalmente, è storia recente, hanno maturato nel tempo la necessità di fondersi in un'unica nuova comunità.
Hanno attraversato la soglia, superando il limite. È una storia bella ed emozionante. In un'epoca di muri e steccati, di divisioni laceranti, questa comunità si unisce".
«Stiamo disegnando una città - ha affermato il sindaco, Flavio Stasi - che guarda al domani e che mette insieme arte e tecnologia, senza dimenticare da dove veniamo e le nostre radici. Siamo secondi a livello regionale nel bando promosso dal Dipartimento Turismo della Regione e la nostra città avrà la possibilità di essere conosciuta al meglio in tutto il mondo grazie all'opera di un artista di fama internazionale come Franz Cerami".
"Ciò che storicamente manca nel Mezzogiorno - ha detto ancora il sindaco Stasi - è la capacità di auto narrazione, e cioè di raccontare ad altri ciò che siamo, la nostra cultura, la nostra terra che, di conseguenza, non sappiamo fare nemmeno a noi stessi. Non dando valore a ciò che siamo ed a dove viviamo. di conseguenza, non ce ne prendiamo cura. Con questo progetto vogliamo rompere questo schema, facendo capire al mondo ed a noi stessi la bellezza della nostra città. Valorizzando un evento straordinario come la fusione e partendo dai simboli della tradizione promuoveremo la nostra città nel mondo e ne racconteremo la meraviglia, la forza e la storia, attraverso i volti". Il progetto di narrazione della comunità di Corigliano Rossano avrà il suo spazio permanente che sarà allestito per aree tematiche: L'identità, che prenderà forma con "Limen Portraits" il 28 dicembre sulla facciata della Torre del Cupo; Il centro storico ed i beni culturali con "Lumina" il 30 dicembre sulla facciata della Basilica del Patire e le periferie con "Lighting Flowers" il 27 dicembre in vari luoghi con incursioni notturne che verrano segnalate sulle pagine social di Franz Cerami. "Limen Portraits" è uno dei progetti cardine della poetica di Cerami, un lavoro che si rinnova in ogni occasione. Cerami, in particolare, ha realizzato cento ritratti fotografici di cittadine e cittadini della nuova comunità in diversi punti della città. Successivamente Cerami ha dipinto questi ritratti utilizzando tecniche di "painting" digitale miste a pittura ad olio e grafite. I ritratti verranno stampati su lenzuola appese alle finestre di Corigliano-Rossano e poi assemblati in un'unica grande installazione che verrà proiettata su un grande lenzuolo immaginario nella serata del 28 dicembre sulla facciata della Torre del Cupo. L'elemento divisivo, così, diventa elemento unificante. Il termine ritratto deriva dal latino re-traho, che, letteralmente, significa portare fuori e, in questo senso. "Limen Portraits" vuole portare fuori Corigliano Rossano, i suoi abitanti, la nuova comunità. Portarli "fuori" per creare incontri, scambi, relazione e futuro comune. I luoghi dei ritratti, i muri, le strade, i palazzi, sono il ritratto degli uomini che le hanno edificate, dei loro amici, dei loro incontri, delle persone che hanno desiderato e sognato. Una relazione intima che lega i luoghi alle persone, ancor prima che queste li attraversino, li abitino, li usino come fabbriche, negozi, case, punti di incontro. Ad anticipare questo lavoro, il 27 dicembre prenderà forma "Lightning Flowers", un'installazione di Arte Globale, che ha già illuminato le periferie di numerose città del mondo (Sao Paulo, Yerevan, Berlino, Lisbona, Madrid, Napoli, Tirana) e arriva ora a Corigliano-Rossano. Un'installazione di videomapping che punta a ridipingere gli spazi abbandonati delle periferie urbane attraverso fiori digitali e luminosi dai colori sgargianti, fiori simbolici che interrompono l'ombra e l'oscurità di certi siti ridandogli vita. Fiori immaginifici per una sola notte, fatta di luce e non di buio, sprazzi per Cerami di una nuova vita che raccontano pezzi di fabbriche, piloni di autostrade, case abbandonate, mura di un edificio che non c'è più. Riportando il verde e la natura laddove non c'era e dove si spera possa crescere per regalare attraverso l'arte un mondo migliore e soprattutto possibile. A chiudere le giornate di lavori di "Denzolu" sarà il 30 dicembre "Lumina", un progetto di valorizzazione delle chiese e dei beni culturali di Corigliano-Rossano. Una installazione luminosa in cui l'artista ripensa e ridisegna le antiche luminarie, utilizzando linguaggi digitali, rielaborando i cromatismi e le geometrie caratteristiche, animandole al ritmo della musica. ll risultato è un'esplosione di luce e di colore in movimento nella notte, che suggerisce allo spettatore, in un luogo carico di spiritualità come la Basilica del Patire, la forte interrelazione tra la Luce espressa come magia dell'effimero e il Sacro in quanto ineffabile essenza. Una congiunzione che ha la natura di un archetipo antropologico e che coglie l'essenza dell'evento rituale che si rinnova conservandosi profondamente primigenio.
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