(Arv) Venezia 17 dic. 2024 - Il tradizionale incontro di fine anno con gli operatori dell’informazione, che si è tenuto oggi, presso la sala stampa ‘Oriana Fallaci’ di palazzo Ferro Fini, ha rappresentato l’occasione per presentare il report, numeri alla mano, dell’attività svolta nell’anno corrente dal Consiglio regionale del Veneto.
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, dopo aver rivolto un “ringraziamento speciale a Giuliano Gargano, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto, e a Diego Neri, membro del direttivo del Sindacato dei Giornalisti del Veneto, in rappresentanza di Monica Andolfatto, segretaria veneta del sindacato giornalistico, ha esordito con una riflessione sul giornalismo in Veneto, “prima della breve relazione sull’attività svolta in quello che potrebbe essere il penultimo anno della legislatura. Tra pressioni, precarietà lavorativa e un mercato mediatico sempre più ristretto, i giornalisti affrontano un territorio scivoloso, dove l'etica professionale viene costantemente messa alla prova, mentre troppi giornalisti sono sottopagati, male, questo, condiviso con altre categorie di lavoratori sottoposte alla pressione, all’ingiustizia, se non ai ricatti del precariato. La sfida principale è riuscire a rimanere fedeli al proprio ruolo di informatori critici in un contesto complessivo difficilissimo. La transizione digitale, poi, aggiunge complessità: serve preparazione, capacità di rinnovarsi, resistenza professionale. Come ha ricordato Aldo Grasso nel Corriere della Sera di domenica scorsa, il rapporto Censis avverte che ‘troppi studenti arrivano al termine del loro corso di studi sapendo a mala pena leggere e far di conto, mentre il rapporto Ocse certifica che un terzo degli italiani adulti è analfabeta funzionale, cioè sa leggere e scrivere ma non riesce a capire un articolo di giornale’. Il mondo del giornalismo veneto e italiano si trova ad operare in questa realtà drammatica e la prima cosa che balza immediatamente all’attenzione è l’importanza, in un contesto di analfabetismo di ritorno, dei giornalisti radiotelevisivi e di chi cura le pagine informative Web e i Social delle varie testate, che vedono aumentare i propri utenti. Purtroppo, i dati dicono che nel mondo sempre più persone accedono alle notizie con l’intermediazione delle big tech, dei Social, dei motori di ricerca o altro, invece di consultare i siti delle diverse testate. È l’algoritmo che le big tech utilizzano, e di volta in volta modificano per i loro interessi economici, a determinare direttamente quante e quali notizie saranno viste e da quale pubblico saranno lette. Ciò ha un impatto devastante e ricadute anche nella raccolta pubblicitaria. Nonostante tutto, nonostante trattamenti economici o contrattuali spesso inadeguati, nonostante scenari complessi, i giornalisti sono ancora il vero argine contro l'appiattimento dell'informazione, le censure delle piattaforme, il dilagare delle fake news e la difesa di un principio fondamentale: il diritto dei cittadini a essere correttamente informati. Come Consiglio regionale, non possiamo che ringraziare soprattutto le giornaliste che sono nettamente maggioritarie rispetto ai colleghi maschi nel seguire i lavori consiliari: venire al Ferro Fini non è facile, ma anche quest’anno posso dire che i giornalisti veneti sono riusciti a dare una informazione corretta sui nostri lavori: vorremmo, come Consiglio regionale, avere più spazio, ma questo non dispende delle redattrici e dai redattori che seguono la politica regionale. Un grazie sincero anche ai cameramen e ai fotografi che seguono le nostre sedute”.
“L’Ufficio di presidenza, dato fissato al 9 dicembre scorso, ha svolto 36 sedute, approvando 37 deliberazioni – ha aggiunto Ciambetti, che ha fornito i principali dati dell’attività svolta dal Consiglio regionale nel 2024 - Il numero delle sedute dell’Assemblea legislativa, se sommiamo le sedute non comprese nelle slide, ferme al 10 dicembre, arriva a 38, con oltre 113 atti approvati, dunque in sintonia con le annate precedenti. Nel leggere invece i dati dei lavori delle singole commissioni consiliari, ripeto quanto dico da anni: si tratta di dati non comparabili tra loro, sarebbe una scorrettezza confrontare tra loro i numeri di sedute, provvedimenti assunti o discussi, delle commissioni, perché per loro natura le commissioni consiliari sono eterogenee e una valutazione meramente quantitativa non ha senso. Piuttosto, sottolineo un dato importante: il grande numero di soggetti auditi complessivamente. Il dato è interessante perché le audizioni rappresentano il modo istituzionale più importante per discutere con i portatori di interesse locali, rappresentanti dei settori economico-produttivi, sociali come culturali della nostra Regione. Le audizioni rappresentano un modo per ascoltare la realtà socioeconomica e culturale espressa dal Veneto”.
“Altro dato di estremo interesse – ha continuato il Presidente del Consiglio - è l’uso via via sempre più intenso di questa sala, sia per la formazione interna sia per gli eventi trasmessi in diretta. L’evento che ha avuto il maggior numero di contatti è stato l’incontro con Federico Faggin che, nel volgere di poche ore, è stato seguito da migliaia di cittadini. Sono stati ospitati quest’anno 86 gruppi scolastici di ogni ordine e grado delle scuole venete, con circa 1760 studenti che hanno visitato il palazzo. Come Consiglio regionale abbiamo poi ricevuto in visita una serie di delegazioni straniere, tra le quali quella della delegazione governativa dell’Alta Austria, presieduta dal Console generale Wolfgang Lukas Strohmayer, la delegazione governativa dell’Uzbekistan, la visita istituzionale, il 2 novembre scorso, di una delegazione cinese guidata da S.E. Li Xi, Membro Permanente del Politburo del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (PCC) e Segretario della Commissione Centrale della Disciplina e Ispezione del PCC (CCDI), seguita dalla visita del Console generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano, Dottor Liu Ka, per ricordare gli eventi principali, che comunque testimoniano l’interesse che la nostra Assemblea suscita anche negli interlocutori internazionali, oltre che da figure di primo piano della realtà italiana, come abbiamo riscontrato con la visita del Presidente dell’INPS, Dottor Gabriele Fava, nell’ottobre scorso”.
“Altrettanto importante – ha evidenziato Ciambetti - è stato il convegno ‘Il silenzio delle innocenti’, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 28 novembre 2024. Per il centenario dalla morte di Giacomo Matteotti, è stato presentato il libro ‘Giacomo Matteotti. Un italiano diverso’, il 25 marzo 2024, con Gian Antonio Stella e il professor Gianpaolo Romanato, autore del testo. Abbiamo anche ricordato le figure di Antonio Bisaglia, Vito Orcalli, primo Presidente del Consiglio regionale del Veneto e, la settimana scorsa, Angelo Tomelleri, primo presidente della Giunta regionale del Veneto. Sono stati presentati 12 libri. Dal 14 maggio al 13 dicembre 2024, palazzo Ferro Fini ha ospitato la Mostra ‘Grand Hotel Venezia. Cent’anni, da albergo da sogno a sede istituzionale’, che ha visti oltre 3 mila visitatori provenienti da più di 50 Paesi diversi”.
Infine – ha concluso Roberto Ciambetti - ben 170 le Conferenze stampa organizzate qui a palazzo Ferro Fini, 2933 i comunicati stampa inviati e 44 le Newsletter inviate. L’anno che ci attende non sarò facile: le principali sfide per il 2025 saranno caratterizzate da una combinazione di rischi geopolitici, economici e sociali, che richiederanno risposte innovative e collaborative, sia a livello nazionale che internazionale. Il Consiglio regionale dovrà fare la sua parte e sono sicuro che ciò avverrà con quella coscienza e quel senso di responsabilità emersi anche nel corso delle ultime settimane, con il dibattito sulla legge di stabilità e i documenti di bilancio, dibattito intenso e articolato ma di alta qualità. Una qualità che la nostra Assemblea è riuscita a dimostrare in molti altri momenti, a iniziare dal 16 gennaio scorso, quando discutemmo in modo libero, senza condizionamento o direttive di partito, sul Fine Vita, con un dibattito profondo che ha visto contributi di elevato spessore etico e culturale, né più né meno di quanto è accaduto lo scorso novembre con l’istituzione, con voto unanime, dell’Osservatorio sulla violenza contro le donne, con il Pdl 243, di cui fu prima firmataria la Capogruppo Dem Vanessa Camani. Auguro a tutti i presenti ogni bene possibile a iniziare dalla conquista della Pace: mai si erano viste ben 56 guerre contemporanee tra loro, come quelle che stanno caratterizzando la nostra epoca, e noi tutti sappiamo quanto l’instabilità geopolitica sia un fattore destabilizzante per le nostre economie e per la società, ma soprattutto quanta ingiustizia, dolore, violenza generino le guerre, dove tutti siamo sconfitti. Concludo così con le parole di una grande giornalista, Oriana Fallaci, a cui non a caso è stata dedicata questa sala: ‘Dev’esserci qualcosa di sbagliato nel cervello di quelli che trovano gloriosa o eccitante la guerra. Non è nulla di glorioso, nulla di eccitante, è solo una sporca tragedia sulla quale non puoi che piangere’”.
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