Ansa Press Release
Giovedì 10 Ottobre 2024
CRV - ‘Utopia Giudecca’, una visione onirica del territorio veneziano che però affronta temi reali
‘Utopia Giudecca’, una visione onirica del territorio veneziano che però affronta temi assolutamente reali. Venturini (FI): “Metodi innovativi nel rapporto tra uomo e ambiente che devono ispirare gli amministratori locali”
(Arv) Venezia 10 ott. 2024 - La Capogruppo di Forza Italia, Elisa Venturini, ha presentato oggi a palazzo Ferro Fini il libro ‘Utopia Giudecca’, curato da Corrado Poli, Anteferma Edizioni, 176 pagine, inserito nella Collana ‘Prospetti veneziani’.
“Il libro parla di Venezia, tratteggiando una realtà onirica in cui viene dato spazio alla fantasia e al sogno, per raccontare il processo di adattamento dell’uomo all’ambiente che lo circonda – ha esordito Venturini – Ma propone modelli innovativi, con il contributo di studiosi ed esperti di diversi settori, dai quali gli amministratori locali possono trarre spunto per individuare nuove soluzioni ai problemi quotidiani. Il volume racconta in particolare la realtà dell’isola della Giudecca, ma i progetti in esso contenuti possono trovare applicazione anche in altri contesti urbani. Modelli che, se adesso possono essere percepiti solo con gli occhi dell’immaginazione, in futuro potrebbero migliorare la nostra vita. D’altra parte, è proprio la capacità di sognare che ci distingue dalle macchine”.
Corrado Poli ha scritto l’introduzione e ha coordinato “un gruppo di diciotto studiosi, ricercatori e professionisti di grande valore, di diverse università italiane che, su mia sollecitazione, ha dato vita a progetti innovativi ma assolutamente fattibili: penso in particolare alla capacità di produrre generi alimentari grazie agli orti verticali e alla coltivazione sui tetti delle case, alla creazione di aree verdi all’interno delle nostre città”.
“Il valore aggiunto del libro, la vera ‘utopia’, sta nell’aver coordinato assieme tutti questi modelli - ha spiegato Poli - Ho pensato a una comunità di cinquemila abitanti, che vivono sull’isola della Giudecca nel 2040, estremamente avanzata dal punto di vista ecologico e dell’implementazione di progetti innovativi, in grado di essere completamente autonoma nei settori dell’energia, dell’alimentazione, dello smaltimento dei rifiuti e dell’educazione. L’opera è articolata sul modello della Creazione, ovvero sui giorni della settimana, per renderla facilmente comprensibile. Ogni giorno ‘ospita’ una particolare tematica: il lunedì la biologia, l’alimentazione, l’agronomia, i parchi urbani; il martedì la tecnica, la forza, l’architettura e le infrastrutture; il mercoledì l’economia e la finanza locale; il giovedì il potere politico e l’autogoverno; il venerdì l’educazione, il desiderio di conoscere e di sapere, con il coinvolgimento di due pedagogiste che hanno proposto nuovi modelli di scuola, a contatto diretto con la natura”.
L’architetto Fulvio Caputo ha curato la Collana ‘Prospetti veneziani’, partendo dalla “convinzione che la città di Venezia sta vivendo un momento particolare, dopo che si è chiusa un’epoca, quella della salvaguardia, iniziata nel 1966 con la grande alluvione e terminata il 20 luglio 2020, con l’innalzamento delle paratie del Mose. Un periodo sicuramente molto importante, che ha visto la fattiva collaborazione di enti, istituzioni e associazioni nazionali e internazionali, ma che ora fa parte del passato. Adesso, per Venezia, è tempo di un nuovo progetto condiviso che porti all’adozione di strategie efficaci per lo sviluppo del territorio. Dobbiamo iniziare un nuovo percorso che coinvolga cittadini e istituzioni per trasformare, tutti assieme, il territorio grazie a modelli innovativi e tecnologici. Il nostro è un progetto editoriale a largo respiro che, dal 2019, quando siamo nati, si è via via trasformato incontrando persone e idee, in un contesto, quello veneziano, in continua evoluzione”.
Emilio Antoniol, Editore, ha spiegato di aver visto “nella Collana ‘Prospetti veneziani’ un’occasione preziosa per riflettere sul senso della nostra città e su come essa possa cambiare in futuro, con il coinvolgimento di esperti di vari settori. La Giudecca è stato un ambiente ideale per poter avviare un lavoro di ricerca sul territorio veneziano”.
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