(Arv) Venezia 4 mag. 2022 – Semaforo verde da parte della sesta commissione del Consiglio veneto (Turismo e cultura) al piano turistico annuale 2022. Il documento di 37 pagine, che dettaglia le iniziative a carattere promozionale e commerciale per l’offerta turistica veneta attuando il programma strategico veneto approvato il mese scorso, è stato presentato dall’assessore di comparto e approvato con i voti della maggioranza, astenuti i rappresentanti delle opposizioni. Il provvedimento mette a disposizione 625 mila euro di risorse regionali per l’anno in corso per migliorare e far conoscere la qualità dell’offerta turistica veneta in Italia e nel mondo; ma le azioni in programma fanno perno anche sulla leva finanziaria dei 90 milioni previsti dalle politiche di coesione 2021-27 per le imprese e le destinazioni turistiche del Veneto, sui programmi di cooperazione internazionale e transfrontaliera, nonché sulle risorse attese dal Pnrr per competitività, transizione digitale e grandi eventi turistici. Il piano articola quattro ambiti di azione: qualificazione del personale e dell’accoglienza nei territori (150 mila); valorizzazione di imprese e nuovi prodotti (150 mila euro); comunicazione marketing (70 mila euro); e sostegno all’Osservatorio regionale federato per il turismo, al digitale e all’editoria. Tra le azioni finanziate dal piano ci sono programmi di formazione e potenziamento di nuove competenze per gli operatori turistici, strumenti di continuità contrattuale, investimenti sulle ‘porte di accoglienza’ (gli aeroporti di Treviso e Venezia, le stazioni ferroviarie di Venezia e di Padova, l’Arena di Verona) e sulla rete degli 82 uffici Iat e dei 199 info-point per garantire una immagine coordinata e una fruibilità uniforme dei servizi, la diffusione della Carta dell’accoglienza con il rilascio di ‘patentini dell’ospitalità’ che valorizzino il lavoro locale degli operatori. Particolare attenzione dovrà avere lo sviluppo della card regionale unica dematerializzata, che integri servizi, prodotti e agevolazioni per le diverse destinazioni turistiche. Sul fronte imprese e prodotti, il piano annuale 2022 mira a coordinare e promuovere le certificazioni ambientali e di sostenibilità per imprese e destinazioni e a migliorare, anche attraverso app (Veneto Outdoor) e piattaforme di gestione e commercializzazione (Veneto around me), l’offerta cicloturistica e del turismo ‘lento’: cammini, turismo equestre, rete escursionistica veneta. Non manca l’attenzione al settore congressuale, che verrà sostenuto con iniziative di promo-commercializzazione e con azioni di coordinamento con i network nazionali e internazionali. Un tratto distintivo del sistema turistico veneto sono gli investimenti per l’accessibilità, cioè il potenziamento delle proposte e dei servizi di accoglienza turistica inclusiva per le persone con bisogni speciali, non solo sulle spiagge venete, ma in tutto il territorio regionale, in collaborazione con le 9 aziende sociosanitarie locali. Infine, per quanto riguarda la comunicazione, il piano annuale indica come strategie di intervento il potenziamento dei marchi d’area per le aree interne, il rafforzamento dell’utilizzo del marchio “Veneto the land of Venice” anche in connessione con i 9 siti Unesco della regione, sinergie con la Film Commission in chiave di promozione del territorio, investimenti nelle piattaforme digitali e nell’avvio di un vero e proprio ‘ecosistema digitale’ veneto che connetta strutture ricettive, trasporti, cultura, sanità, attività commerciali e altro e utilizzi i ‘big data’ per monitorare flussi e preferenze dei visitatori. La commissione ha poi ascoltato il parere degli operatori sulle due proposte di legge (pdl 15 e pdl 22) di riforma della legge veneta sull’agriturismo (lr n. 28/2012). Sono stati invitati i rappresentanti di Confturismo, Federalberghi, associazioni dei campeggiatori (Faita. Assitai, Assocamping), Unionmare, Fipe, Confesercenti, associazioni Ville venete e Dimore storiche, Abbav (ospitalità extralberghiera), Agriturist, Terra Nostra, Turismo verde e Agrivacanze. Le proposte di modifica in discussione – riassunte dall’assessore secondo l’ultima versione concordata con le diverse categorie degli operatori del settore - riguardano la possibilità di aumentare il numero di posti letto in residenza (da 30 a 45), la quota di autoproduzione aziendale confermata al 50 per cento ma con la specifica ulteriore che un 35% dei prodotti deve essere di qualità certificata o biologica o di provenienza da altri agriturismi, la possibilità di svolgere all’esterno l’attività di somministrazione in occasione di sagre, fiere e altre manifestazioni, nonché di fornire pasti per asporto e a domicilio, e di offrire ospitalità anche in botti, strutture mobili capanne sugli alberi.
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