(Arv) Venezia 3 mar. 2022 - La Seconda commissione consiliare permanente, presieduta da Silvia Rizzotto (Lega/LV), ha votato a maggioranza, con l’astensione delle minoranze, la presa d’atto del Rend n. 71/2022, “Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali, approvato con DCR n. 30/2015, Elaborato A, articolo 5 - Trasmissione rapporto annuale sulla produzione e gestione di rifiuti speciali in Veneto. Anno 2019”.
Nello specifico, Arpav ha relazionato sullo status dei rifiuti speciali, dopo che nelle precedenti sedute era stata esaminata la gestione dei rifiuti urbani.
Il Piano regionale si inserisce nella fase, ormai avviata a livello globale, di transizione verso l’economia circolare, per una crescita sostenibile. Si è passati dal modello lineare “produzione – consumo - smaltimento”, dove ogni prodotto è inesorabilmente destinato ad arrivare a fine vita ed essere un rifiuto, al modello appunto circolare, che vede al centro il riutilizzo e il riciclo dei prodotti esistenti. In sintesi: da rifiuto a risorsa.
La pubblicazione in esame è stata elaborata a partire dalle informazioni contenute nelle dichiarazioni MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale), presentate nel 2020 e relative all’annualità 2019. Analogamente a quanto effettuato nelle precedenti edizioni del Rapporto, la Sezione regionale del Catasto ha sottoposto la banca dati MUD a un processo di bonifica che prevede le necessarie verifiche sugli errori di unità di misura, sulle doppie dichiarazioni e sulle incongruenze tra schede e moduli.
Nel 2019, la produzione totale dei rifiuti speciali si è attestata intorno a 16,3 milioni di tonnellate, così ripartite: 52% di rifiuti speciali non pericolosi, pari a circa 8,5 milioni di tonnellate, di cui il 50% è costituito dai rifiuti secondari; 41% di rifiuti da Costruzione e Demolizione non pericolosi, pari 6,8 milioni di tonnellate; 7% di rifiuti pericolosi, pari a 1,1 milione di tonnellate.
Si è registrata una crescita della produzione complessiva del 5,2% rispetto al 2018, imputabile principalmente ai rifiuti provenienti dal trattamento di rifiuti e acque reflue, che registrano un aumento del 8%, e ai rifiuti da Costruzione e Demolizione, che registrano un aumento del 9%. In leggera diminuzione risulta essere la produzione di rifiuti primari, ovvero quelli prodotti dalle attività produttive. Esaminando il trend a partire dal 2010, anno di riferimento del Piano Regionale Gestione Rifiuti, si nota come la produzione totale di rifiuti abbia subito una progressiva diminuzione in corrispondenza della crisi economica fino al 2015; successivamente, a partire dal 2016, si è registrato un progressivo incremento fino a raggiungere valori superiori a quelli registrati nel 2010. Va segnalato che l’aumento è imputabile principalmente ai rifiuti da trattamento rifiuti e ai rifiuti da Costruzione e Demolizione.
Per quanto concerne le esportazioni all’estero dei Rifiuti non Pericolosi, gli Stati maggiormente interessati sono l’Ungheria (con scaglie di laminazione, fanghi, gomma, carta da selezione e combustibile solido secondario) e l’Austria (con carta da selezione, gomma, rifiuti misti da selezione e combustibile solido secondario). Le importazioni di RNP provengono per lo più da Slovenia e Germania, per ferro e acciaio e metalli ferrosi da selezione. I rifiuti pericolosi vengono prevalentemente esportati all’estero, in prevalenza verso Germania (rifiuti pericolosi da demolizione e ceneri leggere), Austria (rifiuti combustibili da trattamento e rifiuti da selezione) e Norvegia (terre e rocce pericolose).
Nel 2019, l’80% dei rifiuti gestiti sono stati avviati agli impianti di recupero, mentre il restante 20% (oltre 3,2 milioni di tonnellate) è stato gestito in attività di smaltimento. Con riferimento ai rifiuti da Costruzione e Demolizione, il recupero continua a essere la destinazione prevalente (95%); si registra un’ulteriore riduzione rispetto all’anno precedente dei conferimenti in discarica (-8%). Anche per i rifiuti Speciali la modalità principale di gestione è costituita dal recupero di materia (circa 70%) e riguarda principalmente gli imballaggi e i rifiuti derivanti dalla lavorazione del metallo e della plastica. Nel 2019, si è registrato un nuovo lieve incremento del quantitativo complessivamente smaltito in discarica (+2% rispetto al 2018).
Va sottolineato come in Veneto il bilancio netto complessivo (Rifiuti Pericolosi e Rifiuti non Pericolosi) dei flussi di importazione ed esportazione di rifiuti speciali, nel 2019 è per la prima volta risultato sbilanciato verso l’esportazione, per quasi 30 mila tonnellate. Si è registrato infatti una progressiva diminuzione dei rifiuti importati e un aumento dei rifiuti esportati fino a valori superiori a quelli del 2010.
La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
© RIPRODUZIONE RISERVATA