CRV - La voce della rivoluzione delle donne e dei giovani iraniani in Consiglio regionale del Veneto

La voce della rivoluzione delle donne e dei giovani iraniani in Consiglio regionale: “Chiediamo all’Italia azioni concrete di sostegno al nostro popolo che sta lottando per la libertà contro un regime sanguinario e violento”

(Arv) Venezia 17 gen. 2023  - “Donna Vita Libertà” questo il motto che oggi ha accompagnato la visita dei rappresentanti  dell’Associazione dei democratici iraniani in Italia  accolti a palazzo Ferro Fini a Venezia in un incontro ufficiale, promosso dai consiglieri regionali  Luciano Sandonà   e  Fabiano Barbisan   aperto dal presidente del Consiglio  Roberto Ciambetti  a  tutte le forze politiche del Consiglio regionale del Veneto che hanno accolto questa occasione per ascoltare i democratici iraniani. “Quella dell’Iran non è una rivolta contro l’imposizione del velo, ma una vera rivoluzione, una battaglia di libertà che dalle donne, dai giovani, sta coinvolgendo sempre più tutta la popolazione iraniana –  hanno spiegato i rappresentanti dell’associazione iraniana -  Nel 1978 e 1979 il popolo iraniano si sollevò contro la dittatura politica dello scià Mohammad Reza Pahlavi: oggi siamo davanti a una dittatura ben peggiore, quella religiosa e fanatica, contro la quale la protesta sta dilagando.  Il 13 settembre 2022,  la 22enne Mahsa Amini fu  arrestata dalla polizia morale, Garsht-e Ershad, perché non indossava correttamente l’hijab:  dalla sua morte,  il 16 settembre nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Kasra, dopo due giorni di coma, si contano in oltre 500 gli iraniani assassinati fino ad oggi e di questi almeno 70 erano minorenni, bambini e ragazzi dai 9 ai 18 anni. Non conosciamo il numero esatto delle vittime spesso sequestrate e quasi sempre torturate e sfregiate, ma sono circa 18 mila le persone arrestate delle quali si conosce il nome.  Atrocità, violenze, torture e  stupri sono all’ordine del giorno assieme a processi farsa con condanne a morte: ma queste violenze non sono riuscite a fermare la protesta, che aumenta sempre più,  ed ora bisogna passare a fatti ed azioni concrete di sostegno anche da parte degli stati democratici. Le forze politiche italiane possono patrocinare chi è stato arrestato, manifestando così la loro solidarietà attiva.   E’ questo quello che chiediamo al governo italiano: azioni concrete perché non possiamo accettare che i nostri giovani, i nostri parenti, i nostri amici in Iran siano assassinati o feriti con pallottole prodotte in Italia a Livorno. Non possiamo rimanere fermi davanti a quanto sta accadendo in Iran e chiediamo il vostro aiuto – hanno detto i rappresentanti dell’associazione iraniana ai consiglieri regionali veneti - per sollecitare la politica italiana affinché dia segnali concreti di sostegno e solidarietà attiva al popolo iraniano ” L’accorato appello ha trovato unanimemente concordi tutte le forze politiche venete che saranno chiamate ad esprimersi su una mozione di appoggio alla rivoluzione iraniana  presentata ancora lo scorso 6 ottobre dal consigliere Fabiano Barbisan il quale, alla luce dell’incontro odierno, ha preannunciato una integrazione della sua mozione con una sintesi delle richieste avanzate dall’Associazione dei Democratici iraniani in Italia.

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