CRV - Ciambetti in apertura del Consiglio regionale ha ricordato David Sassoli

(Arv) Venezia 11 gen. 2022 -   In apertura della seduta dedicata all’elezione di tre grandi elettori chiamati a rappresentare la Regione del veneto all’elezione del presidente della Repubblica Italiana, il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha voluto commemorare “tre figure emblematiche della realtà istituzionale e culturale italiana e veneta che hanno speso gran parte della loro vita al servizio della nostra comunità e delle istituzioni democratiche italiane ed europee” ha detto Ciambetti aprendo i lavori dell’aula. “Innanzitutto il presidente del parlamento Europeo, David Sassoli, che, come capodelegazione Italia nel Comitato delle Regioni europee, ho conosciuto personalmente a Bruxelles e del quale mi colpì la correttezza istituzionale, ma anche la grande disponibilità umana e l’attenzione posta alle esigenze delle Regioni, delle città e dei territori sentiti come elementi determinanti nell’architettura democratica europea. Come europarlamentare si era impegnato concretamente sul tema dei trasporti, in specie quelli ferroviari, bilancio e soprattutto politica euro-mediterranea grande tema troppo a lungo disatteso da Bruxelles ma della cui importanza strategica Sassoli era ben coscio. Come presidente del Parlamento ha sempre sollecitato l’avvio di un’opera di trasparenza, dialogo con i cittadini convinto com’era della necessità di rafforzare e rilanciare il ruolo politico dell’assemblea rappresentativa di tutto il popolo europeo. A David Sassoli – ha proseguito Ciambetti - affianco Enrico Berti, filosofo e professore emerito dell’università di Padova. Veronese di Valeggio sul Mincio è stato tra i più influenti filosofi e storici contemporanei del pensiero antico. L’interesse per la metafisica classica e la filosofia pratica aristotelica furono alla base dei suoi importanti contributi che seppe dare sul rapporto tra filosofia e scienza e sulle forme della razionalità. Berti invitò, sempre sulla scia della tradizione aristotelica, a riprendere una razionalità di tipo dialettico, in grado di offrire una guida credibile all’agire in generale e all’etica in particolare. Oltre al noto manuale scritto assieme al compianto franco Volpi nella sua ricchissima bibliografia specialistica vorrei rammentare il suo ‘In principio era la meraviglia’ testo divulgativo che ci spinge a ricercare la verità, perché come egli scrisse ‘La meraviglia è consapevolezza della propria ignoranza e desiderio di sottrarsi a questa, cioè di apprendere, di conoscere, di sapere’. Infine, ma non da ultimo – ha concluso Ciambetti - un pensiero ad Antonio Prezioso, insegnante, amministratore pubblico, politico e uomo di cultura, esponente del cattolicesimo democratico veneto fin dal primo dopoguerra svolse il suo impegno per la crescita sociale e la difesa dei diritti dei cittadini.  Nato a Borgoricco nel 1925, formatosi nell’Azione cattolica, nella Democrazia Cristiana animò la componente morotea assieme a Luigi Gui e Tina Anselmi. Eletto consigliere regionale nella prima legislatura, fu il primo assessore alla Sanità del Veneto avviando i Consorzi socio-sanitari sostenendo la necessità di dar vita alle Ulss difendendo con rara intelligenza la piena integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali. Fu uomo rigoroso, dotato tuttavia di una formidabile ironia che esercitava innanzitutto su sé stesso, ma come scrisse di lui Valentino Pesci “tanto composto e credibile quando indossava abiti istituzionali, tanto scanzonato e trascinatore tra gli amici con i quali ha condiviso l’amore per la montagna”.

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