(Arv) Venezia 29 nov. 2021 - Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza, con 38 voti favorevoli e 10 contrari, il DEFR – Documento di Economia e Finanza regionale - 2022/2024.
Dopo gli interventi introduttivi del Relatore Sandonà e del Correlatore Camani, è iniziata la discussione generale, con i contributi dei consiglieri di minoranza, che hanno illustrato i contenuti degli emendamenti depositati.
Elena Ostanel (VcV), dopo aver proposto l’introduzione del BES – indicatore del Benessere - per misurare la crescita economica, e sottolineato alcuni aspetti positivi del Veneto, ha posto l’accento “sul problema occupazionale, che colpisce in particolare i giovani, sulla crisi demografica, sulla difficile situazione sanitaria: il Veneto è la penultima Regione per numero di medici di base. Vanno aumentate le borse di studio di competenza regionale. Non c’è un numero adeguato di Consultori. A fronte di un Veneto Tax Free, mancano adeguate politiche sociali per garantire tutti quei servizi indispensabili, a iniziare dall’accesso alle Università e dal biglietto unico per gli studenti. Dobbiamo pensare a un piano per la casa pubblica e mettere mano alla riforma delle Ipab. Ed è tempo di togliere le deroghe al consumo di suolo. Va sostenuto il ruolo di Veneto Sviluppo. Finisco con la Cultura: è un comparto economico totalmente bloccato. Grazie al lavoro coeso della Sesta commissione abbiamo tolto i tagli al bilancio ascoltando le esigenze dei territori. Ma questo non basta perché siamo ancora la penultima Regione per investimenti in Cultura”.
Cristina Guarda (Europa Verde) ha posto l’accento “sul taglio di risorse per il turismo e per l’ambiente, per le politiche del lavoro e della famiglia. Dobbiamo aumentare le risorse regionali. Penso in particolare all’occupazione femminile, scesa in modo preoccupante. E dobbiamo tutelare di più la nostra montagna, varando un vero piano per il suo rilancio: invece di finanziare i grandi eventi, ci dovremmo concentrare su quelle opere infrastrutturali che rappresentano le reali esigenze dei territori montani. Massima attenzione va riservata a ridurre l’inquinamento presente nei nostri fiumi”.
Jonatan Montanariello (Pd) ha auspicato “un vero confronto con le parti sociali, a maggiore ragione durante la fase emergenziale che stiamo attraversando, sanitaria ed economica. C’è una parte di Regione che sta vivendo un grande disagio sociale, che richiede un deciso intervento pubblico. I veneti durante la pandemia hanno saputo dare il meglio di sé ma troppe persone sono rimaste indietro, nel silenzio generale: questo gap può essere superato solo con un deciso intervento della parte pubblica, per una ripresa strutturale che coinvolga tutti e che rappresenti un radicale cambio di rotta. Dopo la pandemia tutto è cambiato. Quindi, cambiare prospettive e ridefinire le priorità non vuol dire necessariamente esprimere un giudizio negativo su quanto fatto in passato, ma solo tenere in considerazione i fattori intervenuti nel frattempo. Essere una Regione Tax Free non può avere come conseguenza quella di lasciare indietro le persone. Va affrontata l’emergenza abitativa con investimenti nella casa pubblica e per l’accesso al mutuo per chi lavora. Va investito di più su trasporti e mobilità, dotandoci di mezzi a zero emissioni, più moderni, che permettano alla Regione di godere di una qualità d’aria migliore. Dobbiamo arrivare al biglietto unico. Servono infrastrutture sul territorio per migliorare la viabilità, che rappresenta un problema per questa Regione e che ha ricadute sociali ed economiche. Chiedo più attenzione sul tema della portualità”.
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