Contenimento lupo: incontro con Presidente Provincia Vicenza


(Arv) Venezia 7 ago. 2024 -    “Quello dei grandi predatori, del loro contenimento e della convivenza con l’uomo non è un tema che riguarda solo il contesto ambientale. Da tempo - e l’incontro di oggi dedicato al lupo e alla sua presenza nel nostro territorio, nel vicentino in particolare, ne è una conferma – è evidente come esso coinvolga anche il contesto economico ed agricolo. Di conseguenza, per essere affrontato correttamente e senza estremismi, deve essere analizzato tenendo conto delle sue ricadute economiche, agricole e sociali, e in stretta connessione con il fenomeno dello spopolamento delle aree montane, che si traduce in una perdita di saperi e cultura”. Queste le parole del Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti al termine dell’incontro, tenutosi in mattinata a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, con il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin, con la partecipazione dell’Assessore alla Caccia Cristiano Corazzari, oltre alla presenza di alcuni sindaci del vicentino, e che ha avuto al centro del confronto il tema degli animali selvatici, con particolare riferimento al lupo e alla sua convivenza con l’uomo.
“In Italia i dati ufficiali Ispra riportavano tra il 2015 e il 2019 l’impatto stimato dei danni causati solo dai lupi sulle attività economiche in circa 9 milioni e 697 mila euro. Nell’ultimo biennio, tuttavia la situazione è precipitata, con un aumento degli esemplari, che oggi sono stimati dall’Ispra in oltre tremila su tutto il territorio italiano. L’incremento è stato più forte nelle regioni alpine, in particolare tra Veneto e Trentino. In Veneto, l’ultima relazione tecnica che risale a novembre dello scorso anno riporta il campionamento del biennio 2020-2021 e 2021-2022 e riferisce di 15 branchi, mentre gli ultimi dati relativi agli attacchi, contano 90 casi solo nella prima metà dell’anno quando l’anno scorso erano stati in tutto 101. A ciò si aggiungono i dati della Polizia provinciale – confermate dagli esperti di fauna selvatica - che dipingono un quadro allarmante segnalando una trasformazione delle abitudini predatorie dei lupi: la specie ha iniziato a essere stabilmente presente in territori nei quali, fino a qualche anno fa, non lo era”, ha proseguito il Presidente. “Lo scorso aprile, a Bruxelles, sono intervenuto alla seduta plenaria del Comitato europeo delle Regioni nell’ambito della quale è stata votata l’adozione del Parere che il Comitato inoltrerà alla Commissione Europea in materia di coesistenza tra uomini e grandi carnivori. Ribadisco quando detto allora: è necessario modificare la convenzione di Berna, perché in alcune zone la presenza del lupo pone seri problemi alle comunità locali. L’incidenza dal punto di vista economico parla di perdite non solo per le attività agricole ma anche per quelle turistiche. Aggiungo che il danno è anche culturale, con una perdita di un patrimonio malghivo che ha da sempre significato, per il nostro territorio, cultura, oltre che pratiche agricole e zootecniche, e saperi condivisi, oltre un importante presidio locale”, ha proseguito Ciambetti. “Abbandoniamo estremismi, ragioniamo con equilibrio e coerenza, mettendo in atto piani di controllo e prevenzione, e garantendo così una fattibile convivenza”, ha concluso Ciambetti.

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