«Una vita buona, il mio tempo ora a chi è in una situazione di fragilità»

LA STORIA. Nazzarena Poli, pensionata di 72 anni residente a Cavernago, presiede la sezione di Seriate. I volontari svolgono almeno un turno a settimana negli ospedali.

«Nel 2008, quando iniziava ad avvicinarsi l’età della pensione, iniziai a pensare al mio futuro: siccome avevo sempre vissuto una vita buona sotto tutti i punti di vista, pensai di dedicare parte del mio tempo a chi in un particolare momento della sua esistenza si trovava a vivere una situazione di fragilità o difficoltà. Sul giornale trovai un servizio in cui si sollecitava l’adesione ad Avo, associazione volontari ospedalieri, che operava nelle case di cura e negli ospedali. Così iniziai il mio percorso come volontaria nell’ambito della salute». Inizia così il suo racconto Nazzarena Poli, pensionata di 72 anni residente a Cavernago che oggi è la presidente di Avo Seriate.

L’impegno in parrocchia

«Un paziente una volta mi disse: vede signora, voi siete meglio dei familiari perché loro arrivano, fanno tante domande e ti caricano di altre ansie. Mentre voi venite, ci donate un momento di vita esterna e per un momento ci allontanate dalla nostra situazione»

Non era nuova al volontariato: per vent’anni ha svolto volontariato in parrocchia e nel 1995 insieme ad altre persone di Cavernago fondò l’associazione Speranza (tutt’ora attiva) per offrire supporto alle persone che in paese dovevano recarsi negli ospedali per le dialisi. Con l’arrivo della pensione, però, il tempo a disposizione sarebbe stato maggiore, così si mise alla ricerca di un impegno in più. «Scelsi di fare volontariato nell’ambito della salute spinta dal fatto che dal punto di vista della salute io sono sempre stata bene». Dopo aver letto la notizia sul giornale, si recò alla sezione Avo di Seriate che era la più vicina a casa sua. Lì incontrò la presidente Moretti che nel 1999 aveva fondato la sezione e dopo il primo incontro iniziò a frequentare un corso insieme ad altri aspiranti volontari. «Il percorso ci aiutò a comprendere meglio cosa fosse Avo, perché era nata l’associazione, cosa faceva e cosa comportava essere volontari; 4 o 5 lezioni compresa una già allora dedicata esclusivamente all’igiene delle mani. Terminati gli incontri iniziai il percorso in reparto affiancata da un tutor, al termine del quale dopo un ulteriore colloquio venni destinata nei reparti dove c’era carenza di volontari». La signora Poli svolse il suo tirocinio nel reparto di Medicina, poi passò in Ortopedia, Traumatologia, Ginecologia, Neurologia. «In questi anni ho girato tanti reparti, a volte rimanendoci più a lungo, altre anche solo per sostituire colleghe e colleghe che erano a casa in malattia o in ferie». Tutti i volontari Avo svolgono un turno a settimana della durata di due ore, alcuni si impegnano anche per più turni a settimana in reparti diversi. Loredana Poli, oltre alla presenza in reparto e al ruolo di presidente, il sabato pomeriggio svolge il turno anche in Pronto soccorso pediatrico. «Il compito di un volontario Avo è affiancare il paziente in un momento della vita in cui non è sereno e necessita di una presenza amicale che non giudichi e non faccia prescrizioni. Noi ascoltiamo. Le persone quando sono ricoverate hanno bisogno di parlare e di essere ascoltate». E aggiunge: «Un paziente una volta mi disse: vede signora, voi siete meglio dei familiari perché loro arrivano, fanno tante domande e ti caricano di altre ansie. Mentre voi venite, ci donate un momento di vita esterna e per un momento ci allontanate dalla nostra situazione».

Le nuove adesioni

«Abbiamo sempre bisogno di nuovi volontari, purtroppo da un lato il Covid e dall’altro l’età anagrafica hanno costretto molti a ritirarsi»

Oggi Avo Seriate conta 35 volontari, 7 tirocinanti e 3 aspiranti volontari che dovranno frequentare il corso. L’associazione non opera solo all’interno dell’ospedale di Seriate ma anche negli ospedali di Trescore, Gazzaniga e Lovere oltre che al Cpa di Trescore e nei Centri Alzheimer e Parkinson di Trescore e Gazzaniga. Ma anche al di fuori delle strutture sanitarie, portando il proprio impegno alle nuove generazioni collaborando con il Comune di Seriate e l’Istituto Majorana nel proporre gli stage di volontariato agli studenti. «Abbiamo sempre bisogno di nuovi volontari, purtroppo da un lato il Covid e dall’altro l’età anagrafica hanno costretto molti a ritirarsi». E conclude: «Ritengo che tutti dovremmo fare un’esperienza in questi luoghi di dolore e sofferenza per renderci conto della fortuna che abbiamo quando siamo in salute».

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