Solidale e con più uguaglianza: in città spazi da immaginare

IL PROGETTO. Promosso da Acli Bergamo, Caritas diocesana, Csv e Libera. Il 29 e 30 giugno incontro rivolto ai giovani per diventare protagonisti.

È possibile immaginare una città che attivi solidarietà e riduca disuguaglianze? È questa la domanda che ha dato vita all’iniziativa «Sei la mia città. Immaginare spazi futuri» che animerà Bergamo nel weekend del 29 e del 30 giugno coinvolgendo giovani dai 18 ai 28 anni provenienti da tutta la provincia. Un progetto promosso da Acli Bergamo Aps, Caritas diocesana bergamasca, Centro di Servizio per il Volontariato di Bergamo Ets e Coordinamento Libera Bergamo che vogliono accompagnare i giovani in una riflessione sullo spazio urbano e sulla capacità di immaginarsi una città nuova e diversa.

I temi che stanno a cuore

«Da tre anni ormai come Libera, Acli, Caritas e Csv abbiamo voluto unire idee e proposte per rivolgerci ai giovani, confrontarci con loro dei temi che ci stanno a cuore – spiega Francesco Breviario, referente del Coordinamento provinciale Libera Bergamo -. Ci sono state esperienze positive e altre meno efficaci, ma non abbiamo rinunciato a creare insieme opportunità a partire da ognuna delle nostre specificità».

Al centro di tutto questo i giovani, perché sono loro ad avere in mano il futuro delle nostre città e che devono trovare spazi e modi per appropriarsene: «Siamo convinti che i giovani abbiano solo bisogno di luoghi e occasioni per essere cittadini attivi e per dare il proprio contributo alla vita delle nostre comunità - sottolinea Oscar Bianchi, Presidente di Csv Bergamo -. Da sempre ci muoviamo in questa direzione, offrendo occasioni perché possano esprimere la propria visione di futuro, sperimentarsi in azioni concrete e avvicinarsi al mondo della solidarietà e del volontariato. Questa è un’occasione preziosa per poterlo fare insieme ad altri».

Durante le due giornate i giovani partecipanti avranno la possibilità di conoscere e confrontarsi con alcune professionalità e organizzazioni, locali e nazionali, che lavorano sugli spazi urbani e che attraverso il proprio agire hanno contribuito alla trasformazione della città e dei contesti comunitari. «Abbiamo scelto il tema della città immaginata perché è proprio da qui che parte il cambiamento - racconta Aldo Lazzari di Caritas Diocesana Bergamasca -. È necessario riuscire a pensare un’alternativa, che magari scaturisca dalle diverse forme di impegno giovanile, alimentare una nuova visione, per mettere poi in campo tutte le azioni possibili. Dato il contesto in cui viviamo, dalla città al mondo, attraverso questo tema pensiamo di far passare a tutte e tutti che Bergamo è la nostra città, è le città di tutti e tutte».

Durante le due giornate i giovani partecipanti avranno la possibilità di conoscere e confrontarsi con alcune professionalità e organizzazioni, locali e nazionali, che lavorano sugli spazi urbani e che attraverso il proprio agire hanno contribuito alla trasformazione della città e dei contesti comunitari

Si comincia sabato 29 giugno alle 11 con una tavola rotonda su desideri, immaginari e attivazioni sul tema della città e del proprio contesto di vita condotta da Francesco D’Angella di Studio APS. Nel pomeriggio i partecipanti verranno coinvolti in tre workshop creativi e artistici per riflettere e far emergere la città immaginata e desiderata. La prima giornata si concluderà con una cena realizzata con i prodotti di Libera terra e con un momento di festa aperto alla cittadinanza. Domenica 30 giugno si ripartirà alle 9 condividendo quanto realizzato nei «Cantieri-Laboratorio» del giorno prima e consegnandone gli esiti ad adulti testimonial di luoghi sociali di solidarietà, che hanno sperimentato esperienze di costruzione nella città.

Due spazi simbolici

Due i luoghi che ospiteranno i lavori: l’ex oratorio di Campagnola e l’Urban Center. Due spazi simbolici, come spiega Dario Acquaroli, coordinatore delle Politiche giovanili per le Acli: «Immaginare delle nuove città è un’azione che deve partire necessariamente dagli spazi cittadini già esistenti. In questo evento i partecipanti potranno vivere luoghi che sono parte attiva e integrante del processo di re-immaginazione delle città. All’ex oratorio del quartiere di Campagnola si ragionerà attorno al tema degli spazi dentro una logica di restituzione e rivitalizzazione di alcuni luoghi importanti di socialità. All’Urban Center si rifletterà, invece, su come alcuni ambienti possano essere interpretati e vissuti con una mentalità diversa, staccandosi dai pregiudizi e dagli stereotipi. Dal centro alla periferia, si immaginerà la città in una maniera diversa, con nuove forme e occasioni da sperimentare». È ancora possibile iscriversi all’iniziativa, compilando il modulo disponibile sul sito bergamo.csvlombardia.it. Per informazioni chiamare lo 035. 234723.

© RIPRODUZIONE RISERVATA