Sessanta volontari tengono vivi tradizioni e dialetto bergamasco

Il Ducato di Piazza Pontida. Nato il 10 marzo 1924, promuove molte attività dalla rassegna dialettale al «Sociale» al Festival internazionale del folklore.

La notte di San Silvestro tra il 1923 e il 1924, dopo sei mesi che si attendeva da Roma il via libera per l’inaugurazione della Torre dei Caduti di Bergamo, alcuni appassionati di cultura popolare che scrivevano sul «Giupì» riuniti all’Osteria dei Tre Gobbi per il tradizionale cenone decisero di inaugurarla in autonomia proprio quella notte. Coinvolsero nell’impresa la banda che rallegrava l’osteria per le festività e si spostarono in corteo da piazza Pontida lungo via XX Settembre fino a raggiungere la torre. Qui Rodolfo Paris fece un discorso per ricordare i caduti e dalla folla radunatasi attorno al gruppo si alzò il grido «Viva il Duca».

Le origini dell’associazione

Nacque così l’idea di dar vita ad un’associazione impegnata per mantenere vive le tradizioni e il dialetto, cosa che avvenne il 15 marzo del 1924 quando nacque il Ducato di Piazza Pontida, associazione che ancora oggi esiste e anima il territorio bergamasco. «Queste sono le origini del Ducato, che ha nel Dna la volontà di mantenere vive le tradizioni, il folklore e soprattutto la lingua bergamasca che come tutti i dialetti sta andando via via scomparendo», racconta l’attuale Duca Mario Morotti in arte «Smiciatöt» (da tradizione ogni Duca alla sua nomina sceglie uno pseudonimo con cui firmarsi).

L’associazione, che nella notte del prossimo Capodanno festeggerà il centenario, conta oggi quarantasette soci, ottocento sostenitori e sessanta volontari attivi. «Siamo un gruppo di volontariato culturale, persone che dedicano tempo all’associazione gratuitamente perché questo è quello che ci anima, questa è la nostra passione», prosegue Morotti. Tante sono le attività che il Ducato promuove nel corso dell’anno, la più nota delle quali è la Festa di Mezza Quaresima che quest’anno è in programma per il prossimo weekend. Ma è solo la punta dell’iceberg di un impegno costante che i volontari portano avanti nel corso di tutto l’anno partendo dagli auguri alle autorità in forma folkloristica il sabato dopo l’Epifania per arrivare alla rassegna dialettale al Teatro Sociale, al Festival del Folklore provinciale, al Festival internazionale del folklore, ai giovedì culturali, agli incontri con i bergamaschi nel mondo, alla scuola di dialetto e alla rivista «Giupì» che dal 1894 esce con cadenza bisettimanale.

L’associazione guarda alle tradizioni ma rivolge le proprie attenzioni anche ai giovani, nella consapevolezza dell’importanza di avvicinarli alla cultura della nostra terra perché la memoria della nostra storia non vada scomparendo. «I giovani vedono la tradizione come qualcosa di passato e fanno fatica capire cosa vuol dire oggi mantenere vivi gli elementi che caratterizzano la nostra cultura – spiega Davide Marchesi, cavalieri jure pleno e componente del Senato ducale nonché uno dei giovani che fanno parte dell’associazione -. Lo scoglio maggiore che incontriamo è far caprie che la trazione è attuale e che mantenerla viva ci aiuta a capire chi siamo».

In questo anno in cui Bergamo e Brescia sono Capitali della Cultura, anche il Ducato ha scelto di ampliare il proprio impegno e in collaborazione con l’associazione «Palco giovani» di Brescia ha scelto di organizzare un programma di spettacoli dialettali diffuso su tutto il territorio delle due province. «Un programma condiviso che coinvolge sessanta compagnie teatrali e altrettante rassegne. Le compagnie dialettali bergamasche si esibiranno nelle rassegne bresciane e viceversa. Le rappresentazioni sono iniziate a fine febbraio e proseguiranno per tutto l’anno: per ora stanno riscuotendo un buon successo, con quasi 300 spettatori a serata», racconta Morotti. Oltre a questo il Ducato in occasione della Capitale della Cultura ha aperto anche un premio di poesia dialettale sul tema dell’acqua, le cui premiazioni si terranno il prossimo 3 settembre.

Testi e canzoni

«Ultimo in ordine di tempo sarà un grande spettacolo diretto da Mario Binetti che coinvolgerà poeti dialettali e giovani band: i primi scriveranno i testi di dieci canzoni e le seconde li musicheranno. Un modo originale per veicolare le tradizioni ma anche per far incontrare generazioni diverse». Partner delle iniziative è Oxo, che accompagna il Ducato per tutto l’anno. Per maggiori informazioni visitare il sito www.ducatodipiazzapontida.it.

© RIPRODUZIONE RISERVATA