Salta il bonus del 110% stop alla casa per disabili. La onlus Kalica apre una raccolta fondi

TREVIGLIO. Interrotti i lavori allo stabile della Geromina perché la ditta edile non ha più ricevuto soldi dallo Stato. L’appello su Fb dell’associazione Kalica: «Aiutateci».

Una struttura pensata per ospitare disabili in carrozzina è rimasta bloccata a causa della burocrazia legata alla modifica delle norme sul bonus edilizio 110%. Questo l’inconveniente che si trova a fronteggiare Emilia Ruggeri, la presidente dell’associazione onlus Kalica che gestisce l’omonima pizzeria solidale in via Beato Angelico a Treviglio. Con l’aiuto di numerosi volontari, la onlus raccoglie da anni fondi per recuperare uno stabile nella frazione trevigliese della Geromina, con l’obiettivo di trasformarla in una casa-famiglia senza barriere architettoniche che accolga ragazzi con disabilità. I lavori di riqualificazione, iniziati a

settembre 2023 grazie al bonus 110%, sono stati però improvvisamente interrotti quando l’impresa edile, alla quale era stato ceduto il credito, non è più riuscita a ottenere dallo Stato i fondi previsti. Da allora, il cantiere è stato chiuso con relativa sospensione dei lavori, causando enormi disagi a Kalica e ai futuri ospiti della struttura che speravano di poter entrare nella nuova casa entro febbraio 2024.

Ora la onlus si trova ad affrontare una sfida ardua: raccogliere circa 130.000 euro per completare le restanti opere. A complicare ulteriormente la situazione, anche i 22.000 euro di mobilio, già acquistati in vista della fine dei lavori, che era prevista per il 31 dicembre 2023, e attualmente stivati in una cantina dove rischiano di deteriorarsi a causa dell’umidità.

«L’associazione Kalica è nata nel maggio 2013 proprio per creare una casa-famiglia destinata a disabili in carrozzina», spiega Emilia Ruggeri. «Finché i figli sono piccoli e noi genitori giovani, è più facile assisterli e prendersi cura di loro. Ma quando i ragazzi diventano adulti e noi genitori invecchiamo, diventa difficile garantire loro un’adeguata assistenza. Inoltre, il pensiero di non sapere dove finiranno i nostri figli quando non ci saremo più, rappresenta una preoccupazione costante, una spina nel cuore che ci fa trascorrere notti insonni».

«L’associazione Kalica è nata nel maggio 2013 proprio per creare una casa-famiglia destinata a disabili in carrozzina», spiega Emilia Ruggeri. «Finché i figli sono piccoli e noi genitori giovani, è più facile assisterli e prendersi cura di loro»

Nei piani dell’associazione la casa dovrebbe essere affidata a una persona competente che si occupi dell’assunzione del personale, garantendo un clima di serenità e sostegno agli ospiti. I genitori avrebbero anche la possibilità di convivere con i propri figli nella fase iniziale di ambientamento, usufruendo del fondo ministeriale del «Dopo di noi», istituito per sgravare parzialmente le famiglie dall’impegno economico. Tutti progetti però rimasti in fase di stallo, in cui a farne le spese sono ragazzi disabili e relativi genitori che ancora attendono di poter mettere piede nella nuova dimora.

Emilia Ruggeri e la sua onlus, che stanno urgentemente cercando una nuova impresa edile in grado di terminare i lavori concedendo un piano di pagamento dilazionato, lanciano un appello alla comunità bergamasca, un grido di aiuto per non lasciare incompiuto un sogno: «Tante gocce insieme formano il mare. Non possiamo permettere che una casa destinata a disabili in carrozzina rimanga incompleta. Chiunque voglia abbracciare la nostra causa può contribuire tramite la raccolta fondi pubblicata sulla pagina Facebook “Kalica Pizzeria della Solidarietà”».

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