Museo della Torre, 35 anni di storia sotto i riflettori

LA STORIA. L’associazione che lo gestisce, promuove a Comenduno iniziative culturali per far conoscere il passato dentro le mura. In un anno 2.500 visitatori. Sabato serata speciale.

Una notte al museo... della Torre di Comenduno: sabato prossimo, in occasione della prima edizione della rassegna «Musei che brillano» promossa dal Circuito Mus.E.O e da Promoserio per illuminare l’arte e i saperi delle Valli, l’Associazione per il Museo etnografico della Torre di Comenduno Odv organizza una lunga serata di iniziative culturali per far conoscere il Museo e le sue collezioni. L’Associazione per il Museo etnografico della Torre di Comenduno Odv è una realtà associativa nata 35 anni fa per dar vita e gestire il Museo etnografico all’interno della Villa Regina Pacis di Comenduno, ma anche per promuovere iniziative culturali che facciano vivere la storia racchiusa dentro alle mura del museo.

Festa sabato dalle 20 alle 23,30: il museo si animerà con tante attività e proposte rivolte a tutte le fasce d’età. «Vogliamo che sia l’occasione per permettere a tutti di fruire il museo e la villa che lo ospita in un contesto non convenzionale, attraverso il coinvolgimento di tante altre realtà del nostro territorio»

«Oggi l’associazione conta un circuito di 40 soci volontari che partecipano in modo attivo alle proposte dell’associazione - racconta Maurizio Noris, volontario e membro del Consiglio direttivo -. Grazie al loro contributo riusciamo a occuparci del mantenimento del museo etnografico, ad organizzare svariate attività e a garantire le aperture domenicali». Il museo conta ogni anno una media di 2.500 visitatori, tra cui diverse scolaresche. «Due le linee di azione che portiamo avanti: la valorizzazione della dimensione museale, in particolar modo con le visite guidate, e la realizzazione di eventi culturali che valorizzino le caratteristiche peculiari del nostro museo». «Una notte al museo ... è di notte che il museo prende vita!» è il titolo dell’iniziativa promosso per sabato prossimo: dalle 20 alle 23,30 il museo si animerà con tante attività e proposte rivolte a tutte le fasce d’età. «Vogliamo che sia l’occasione per permettere a tutti di fruire il museo e la villa che lo ospita in un contesto non convenzionale, attraverso il coinvolgimento di tante altre realtà del nostro territorio», spiega il referente dell’evento, Diego Vedovati.

La tradizionale festa contadina

«Richiama la tradizionale festa contadina del raccolto d’autunno: quando il mais era nei granai, il mostro riposava già nelle cantine, il frumento macinato, la vita agraria poteva prendersi un attimo di pausa e i tempi del lavoro si ammorbidivano, allora ci si poteva concedere più tempo per la socialità. E ci si trovava nelle stalle per raccontarsi storie». Richiamando questa tradizione, l’appuntamento principale sarà nel cortile della Villa con uno spettacolo teatrale che attraverso la narrazione di nove storie porterà gli spettatori in viaggio attraverso le tradizioni popolari bergamasche. Attorno allo spettacolo ci saranno tanti altri momenti ed eventi, che coinvolgeranno molte realtà albinesi: una stanza ponte tra passato e futuro costruita dando in pasto all’Intelligenza artificiale alcune pubblicazioni del museo e interrogandola per capire quali opportunità si generano; una caccia al tesoro letteraria nel parco in collaborazione con la Biblioteca di Albino; una presentazione di vini di un’azienda di Chiuduno nelle cantine della villa, uno dei luoghi più affascinanti e meno conosciuti; sessioni musicali in diverse stanze del museo; un laboratorio per la creazione di lanterne con Arte sul Serio; una sala relax con aromaterapia e tisane con Mercato&Cittadinanza; castegne e vin brulè nel piazzale con l’Associazione Castanicoltori.

Non una semplice esposizione

La serata è organizzata con il patrocinio del Comune di Albino e con l’aiuto di alcune aziende del territorio. «Oggi non possiamo più pensare che il museo possa essere la semplice esposizione: c’è una grossa consistenza e opportunità data dal materiale, che va combinata con la capacità di realizzare proposte culturali che permettano al Museo di essere sempre vivo e attuale», conclude Noris. Per saperne di più è possibile visitare il sito web dell’associazione.

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