Il fante Cortinovis ucciso in Albania: la storia rivive

L’INIZIATIVA. Venerdì sera 28 febbrio la testimonianza del nipote, presidente del Gruppo Alpinistico Celadina. La ricerca sul nonno è stata ispirata da una vacanza sulle Dolomiti

I primi giorni di dicembre del 1941 il fante Giovanni Cortinovis venne chiamato a prestare servizio militare durante la Seconda guerra mondiale sulle montagne dell’Albania. Partì il 28 dicembre, arrivò il 31 dicembre nelle zone di guerra e il 17 gennaio era già morto.

Una storia come quella di tanti, a lungo dimenticata, finché il nipote appassionato di montagna decise di riscoprirla. La storia del fante Giovanni Cortinovis verrà raccontata il 28 febbraio sera durante l’evento «Le montagne albanesi nella Seconda guerra mondiale. Storia del fante Cortinovis Giovanni», organizzato dal Gruppo Alpinistico Celadina in collaborazione con il Gruppo Alpini Celadina e collocata all’interno dello Spazio di Quartiere di Celadina.

Il nipote del fante protagonista di questa storia è Paolo Cortinovis, presidente del Gruppo Alpinistico Celadina. «L’idea di iniziare la ricerca su mio nonno arrivò durante una vacanza di famiglia sulle Dolomiti: ci siamo imbattuti in un ossario di soldati e riemerse in me il ricordo di mio nonno che non avevo mai conosciuto. Decisi di intraprendere una ricerca che è durata sei anni e che ora ho portato a compimento».

Una ricerca partita a Roma da Onorcaduti, la banca dati nazionale dei caduti e dei dispersi della Seconda guerra mondiale, transitata per l’Archivio di Stato di Bergamo e per l’Archivio storico militare di Roma, fino a giungere alle montagne albanesi per poi tornare in Italia a Bari. L’evento racconterà questa storia e questa ricerca. «Quando mio nonno morì ormai i fanti si stavano ritirando, la neve era alta e lui come tanti altri rimase a lungo abbandonato sul campo. A maggio, dopo l’avanzata italiana, vennero ritrovati i morti che erano però ormai irriconoscibili. Furono seppelliti nei cimiteri intorno alle montagne, e poi più volte spostati. Questo ha reso la ricerca lunga e complessa, ma sono riuscito a ricostruire i diversi passaggi e capire che venne anche lui venne riportato insieme a tanti altri soldati ignoti nell’ossario comune di Bari».

Percorrere insieme i sentieri

Da tutto questo lavoro, Paolo Cortinovis ha realizzato un resoconto consegnato alla propria famiglia e che ora è pronto a condividere anche con tutta la comunità, attraverso fotografie e video. «A maggio poi con il Gruppo Alpinistico Celadina andremo in Albania per percorrere insieme i sentieri che videro protagonisti i fanti».

L’associazione organizza serate storiche per raccontare le miniere, come funzionavano e le storie dei minatori con le loro vicende umane

Il Gruppo Alpinistico Celadina è un’associazione nata nel 1964 da un gruppo di appassionati di montagna. Oltre a promuovere iniziative culturali ed escursioni che mettano al centro la montagna, i volontari dell’associazione gestiscono le ex case dei minatori a Vilminore di Scalve. «Abbiamo ricevuto in gestione le case rosse dove i minatori avevano spogliatoi, docce e servizi e dove erano collocati gli uffici amministrativi. Qui organizziamo iniziative ludico aggregative e culturali, e mettiamo a disposizione dei gruppi la struttura in autogestione». L’associazione organizza serate storiche per raccontare le miniere, come funzionavano e le storie dei minatori con le loro vicende umane. Oggi l’associazione conta 90 soci, ma sta vivendo una fase di cambiamento e rinnovo perché i fondatori sono ormai anziani e si sta costruendo un passaggio alle nuove generazioni.

Le iniziative culturali

L’iniziativa «Le montagne albanesi nella Seconda guerra mondiale. Storia del fante Cortinovis Giovanni» si svolgerà domani a partire dalle 20 nello Spazio Comunale «Civico 7», a Bergamo in via Curò 7. La serata si aprirà con un rinfresco, l’ingresso è libero ma è gradita la prenotazione telefonando al numero 345.4125462. Le iniziative culturali del Gruppo proseguiranno a marzo con un racconto sulle montagne dell’Africa e ad aprile con una serata dedicata alla Diga del Gleno. Per saperne di più visitare il sito www.gruppoalpinisticoceladina.it.

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