Donare gli organi: in Bergamasca 369mila consensi

L’AIDO. Il vicepresidente nazionale Corrado Valli: «Va promossa la cultura del dono. Noi svolgiamo un servizio pubblico, le istituzioni ci sostengano».

Sono 369.312 i bergamaschi che hanno dato il loro consenso (tramite Comune o Aido) alla donazione di organi e tessuti su un totale di 487.812 dichiarazioni di volontà registrate (al 4 ottobre) nella nostra provincia dal Sistema informativo trapianti. Il 75,7% di sì contro 118.500 opposizioni registrate negli uffici Anagrafe dei Comuni bergamaschi all’atto di rinnovare la carta d’identità. «Dobbiamo lavorare per promuovere la cultura del dono, la maturazione di una coscienza etica che rappresenta un salto di qualità necessario e altruista» riflette Corrado Valli, vicepresidente nazionale di Aido. Perché devo donare? «Semplicemente perché voglio che la vita continui e si riesca a dare speranza a chi si trova in un vicolo cieco – commenta Valli –. Nel dono si realizza una bellezza infinita. La prospettiva è duplice: le famiglie sono aggredite dalla sconforto della morte, ma anche sollevate da una prospettiva di vita».

«Dobbiamo lavorare per promuovere la cultura del dono, la maturazione di una coscienza etica che rappresenta un salto di qualità necessario e altruista» riflette Corrado Valli, vicepresidente nazionale di Aido.

Corrado Valli ha una lunga esperienza associativa alle spalle: è attivo in Aido da quando aveva 18 anni, ha partecipato alla fondazione del gruppo di Entratico e ha rifondato quello di Trescore Balneario. Nel 2008 è entrato nel consiglio di Aido e nel 2016 è stato nominato presidente provinciale; quattro anni più tardi è stato rieletto nella stessa carica e nell’ottobre del 2020 ha accettato la carica di presidente regionale. Ha concluso il mandato nel 2024 e lo scorso giugno è stato nominato vicepresidente nazionale. Con lui abbiamo tracciato un bilancio degli iscritti e delle attività dell’associazione, partendo proprio dai numeri.

Al 31 dicembre 2023 in Italia i soci Aido erano 1.449.363. La Lombardia conta 397.988 adesioni, 2.978 in più rispetto al 2022. La nostra provincia vanta 79.226 iscritti, 484 in più rispetto all’anno precedente (+0,61%): «La Bergamasca è la prima provincia lombarda, grazie anche al lavoro dei circa 140 gruppi comunali e intercomunali» afferma Valli.

La sezione Aido di Bergamo ha tagliato nel 2023 il traguardo dei cinquant’anni. «L’associazione oggi è molto presente grazie all’attività nelle scuole, alle giornate di sensibilizzazione e alla collaborazione con enti e istituzioni» sottolinea Valli. È una delle sezioni più attive e può contare su strutture di eccellenza sul territorio come l’ospedale Papa Giovanni XXIII che opera anche come centro trapianti.

Un lavoro a tutto campo, non senza difficoltà, quello portato avanti dall’Aido. «Oggi puntiamo a far sì che alla nostra associazione sia finalmente riconosciuto un sostegno dalle istituzioni

Un lavoro a tutto campo, non senza difficoltà, quello portato avanti dall’Aido. «Oggi puntiamo a far sì che alla nostra associazione sia finalmente riconosciuto un sostegno dalle istituzioni. Siamo prestatori di pubblico servizio, un riconoscimento che ci inorgoglisce, ma per sviluppare la nostra attività abbiamo bisogno di aiuti economici – commenta Valli –. Solo così saremo in grado di pianificare le attività in maniera costante e di potenziare l’organizzazione capillare sul territorio, promuovendo la donazione di organi. Negli anni abbiamo fatto passi in avanti, ma ancora oggi tantissimi cittadini non conoscono l’opportunità o non hanno maturato una scelta consapevole: basti pensare che il 42% non si esprime. Per raggiungerli servono maggiori fondi, associati ad una grande costanza di informazione per ottenere e promuovere una vera cultura del dono».

I numeri

Lo scorso anno è stato molto positivo per le donazioni di organi nel nostro Paese, che per la prima volta in Italia hanno superato quota duemila, 2.042 per l’esattezza (+11,6%). I dati contenuti nel report redatto dal Centro nazionale trapianti in collaborazione con la Rete nazionale trapianti confermano come nel 2023 si siano ottenuti in tutti gli indicatori i migliori risultati mai realizzati. I trapianti hanno ampiamente oltrepassato il muro, finora mai valicato, dei 4mila interventi in un anno: nel 2023 sono stati 4.462 i trapianti di organi, 586 in più rispetto al 2022 (+15,1%). L’aumento dei prelievi ha portato il tasso nazionale di donazione a quota 28,2 donatori per milione di persone, superando il massimo storico di 24,6 registrato nel 2022.

Se da un lato sono in aumento iscritti, donazioni e trapianti, il 42% della popolazione italiana non ha però ancora saputo scegliere, di conseguenza le liste d’attesa per un trapianto sono ancora troppo lunghe, circa 8mila persone. Inoltre nelle rianimazioni degli ospedali la percentuale di chi rifiuta la donazione è leggermente salita al 30,5% (+0,7%) per il no dei familiari al prelievo degli organi. «La vera sfida oggi è coinvolgere il maggior numero di iscritti in modo da alleggerire le liste di attesa – spiega il vicepresidente nazionale di Aido –. Oggi è fondamentale valorizzare la figura del donatore. In sede di rinnovo della carta d’identità, tramite Ats o con la nuova app messa a disposizione da Aido, ci si può informare per poi effettuare una scelta consapevole e lungimirante per la vita e il prossimo». Il sito www.aido.it - illustra Valli - «rimane sempre uno strumento prezioso per iscriversi, ma l’app sta risultando sempre più apprezzata, soprattutto tra i più giovani».

Le scuole

Lo scorso dicembre c’è stata la firma del protocollo d’intesa tra Aido Lombardia, Fondazione trapianti e Regione Lombardia per introdurre il tema della donazione di organi come materia di studio e approfondimento in 590 scuole lombarde. «Come Aido Lombardia abbiamo rivisto completamente il nostro approccio verso le scuole per far sì che i nostri formatori potessero stabilire una relazione più profonda ed efficace con gli studenti. Il nostro programma per le scuole è stato donato alla Aido nazionale perché possa essere fruito da tutta l’associazione», dice Valli.

«Il filo rosso che abbiamo seguito è quello di coinvolgere gli studenti che partecipano agli incontri: non devono essere più solo spettatori ma protagonisti. Si parte dal concetto di dono per arrivare a quello di un dono speciale come quello degli organi in grado di dare la vita. Un approccio valoriale e motivazionale, corredato da filmati e da testimonianze di trapiantati. Il nuovo approccio è stato presentato ai formatori scolastici dell’associazione in un primo corso di aggiornamento con focus sui ragazzi delle elementari che si è tenuto a Milano, a cui ne è seguito un secondo a Bergamo, dedicato a medie e superiori».

A disposizione libretti, locandine, depliant e video «di facile fruibilità e condivisione» dice Valli. «Il tutto è raccolto in un cloud per facilitarne l’utilizzo e l’aggiornamento». Dalle scuole primarie all’università sono stati organizzati decine di incontri che hanno coinvolto in tutta la regione circa 600 scuole, 26.982 studenti e 1.436 insegnanti. Promosso anche un corso di aggiornamento per addetti all’Anagrafe dal Coordinamento regionale trapianti insieme ad Aido Lombardia e Fondazione trapianti. «Il tutto – conclude Valli – con un unico obiettivo, promuovere la cultura del dono, un dono speciale». Quello della vita.

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