
Volontariato
Giovedì 13 Marzo 2025
Con «Minori in primo piano» una nuova legge per i diritti
LA STORIA. Nata nel 2014, l’associazione promuove una proposta per la parità assoluta dei tempi per i genitori separati da trascorrere con i figli: «Serve chiarezza».
L’Associazione bergamasca «Minori in primo piano», che da più di dieci anni si impegna per tutelare i minori figli di genitori separati o allontanati dalla famiglia, insieme ad altre 13 organizzazioni non profit sparse su tutto il territorio nazionale, ha lanciato una campagna di raccolta firme per proporre una modifica alla legge in materia di diritti dei figli di genitori separati.
«Minori in primo piano» è un’associazione nata nel 2014 da un gruppo di nove persone convinte della necessità di salvaguardare il diritto di ogni bambino di continuare ad avere un rapporto significativo con entrambi i genitori anche quando questi decidono di non vivere più insieme. Ma anche di accompagnare le famiglie e gli adulti in questi delicati passaggi, che spesso comportano difficoltà e crisi.
Obiettivo 50mila firme
La «Proposta di legge di iniziativa popolare per i diritti dei figli di genitori separati» è stata depositata lo scorso 4 febbraio e ha l’obiettivo di raccogliere 50mila firme entro sei mesi. «Questa iniziativa nasce per una carenza legislativa - spiega il presidente dell’Associazione Francesco D’Auria -. La legge 54/2006 introdusse l’affido condiviso come modalità principale per la gestione dei figli in caso di separazione o divorzio, con il ricorso all’affidamento esclusivo solo in caso di pericolo. Nel 2013 venne modificata introducendo la possibilità del “collocamento prevalente” e nel 2023 la riforma Cartabia ha aggiunto importanti modifiche al diritto di famiglia per semplificare e velocizzare le procedure. Questo breve excursus legislativo ci serve per sottolineare quale sia oggi la carenza: manca un principio che sancisca la parità assoluta dei tempi per i genitori; si parla solo di “tempi equilibrati”».
Il collocamento prevalente
D’Auria spiega quindi che nella pratica il 95% dei casi di divorzio o separazione vede il collocamento prevalente dei figli assegnato alla madre anche in caso di affidamento congiunto. La mancanza di linee guida chiare lascia ampio margine di discrezionalità ai giudici, che spesso ritengono più adatto un collocamento prevalente per i minori, anche con differenze importanti tra le diverse sedi dei Tribunali.
Tre milioni in tutta Italia
«Questo problema riguarda circa 150mila divorziati e separati ogni anno, si stima quindi che oggi siano circa 3 milioni in tutta Italia. Molti studi scientifici, invece, dimostrano che la frequentazione del genitore non collocatario inferiore al 30% del tempo settimanale provoca spesso patologie come disturbi dell’alimentazione o della personalità. Proprio a tutela dei minori e dei loro diritti abbiamo quindi scelto di promuovere questa proposta di legge per chiedere un miglioramento dell’attuale legislazione che torni a mettere al centro i bambini e non i genitori».
In campo 14 organizzazioni
Due i punti chiave della proposta di legge del Comitato Roberto Castelli, che riunisce le 14 organizzazioni promotrici: la garanzia di un rapporto continuativo con entrambi i genitori, che hanno pari diritti e doveri nei confronti del bambino, e l’inserimento di un reato per le false accuse come deterrente per evitare che queste vengano utilizzate in modo strumentale per allontanare il minore da uno dei due genitori. «Servono linee guida chiare perché la legge venga sempre applicata, fatto salvo che ci siano reali problematiche di uno dei due genitori. Chiediamo che i diritti dei bambini e delle bambine vengano salvaguardati in ogni fase del procedimento e che i genitori si comportino in modo civile. Vogliamo che la legge torni ad essere “bambinocentrica” com’era in origine».
I punti chiave della proposta di legge: la garanzia di un rapporto continuativo con entrambi i genitori, che hanno pari diritti e doveri nei confronti del bambino, e l’inserimento di un reato per le false accuse come deterrente per evitare che queste vengano utilizzate in modo strumentale per allontanare il minore da uno dei due genitori
Il legame con i figli
È possibile sostenere l’iniziativa semplicemente firmando online: sul sito dell’associazione www.minoriinprimopiano.it si trova il collegamento rapido al portale del referendum, dove collegarsi tramite Spid o carta d’identità elettronica per effettuare la firma. «Il legame con i figli - conclude D’Auria - è sacro e bisogna che venga conservato sopra ogni cosa. Per questo ci impegniamo e continueremo ad impegnarci come associazione per mettere al centro i diritti dei bambini e per richiamare tutti alle proprie responsabilità genitoriali, contro ogni tipo di strumentalizzazione».
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