Anffas, 60 anni di impegno a favore dell’inclusione sociale

L’ANNIVERSARIO. L’associazione nata in difesa dei diritti dei disabili. «Il nostro sguardo è verso il futuro, tra progetti di vita e lavorativi».

Sessant’anni a fianco delle persone con disabilità intellettiva. Un compleanno importante quest’anno quello di Anffas Bergamo, associazione nata nel 1964 dalla volontà di famiglie di persone con disabilità che si misero insieme per portare avanti il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità.

«In occasione di questo anniversario abbiamo realizzato un notevole lavoro di recupero storico – racconta Domenico Tripodi -. Abbiamo ripercorso i momenti salienti della nostra storia associativa, le persone che l’hanno attraversata e le battaglie che abbiamo portato avanti». Primo fra tutti il riconoscimento delle persone con disabilità intellettiva. «Negli anni Sessanta non esisteva questa definizione e si parlava di ”persone subnormali’”. La nostra battaglia fu quella di utilizzare un nome che non fosse così penetrante e marchiante. È stato il primo passaggio che oggi ha portato a dire che noi siamo un’associazione per persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo, che mette al centro il tema della relazione».

E poi è arrivato l’impegno per l’inclusione scolastica, portato avanti dal presidente Giuseppe Peruta (scomparso nel gennaio 2013- ndr), che di professione era proprio un insegnante, per portare le persone con disabilità fuori dalle classi speciali e inserirli all’interno delle classi ordinarie. «Peruta e l’associazione hanno intuito che per il futuro delle persone con disabilità fosse necessario portare le persone in un contesto ordinario, all’interno di un gruppo classe con tutte le fragilità che lì vi sono. Questo permette di uscire dagli schemi e a tutti di apprendere metodologie utili anche per il proprio futuro. Nascono esperienze straordinarie».

Oggi Anffas Bergamo conta 105 soci: genitori, fratelli e sorelle, familiari e amici di persone con disabilità, convinti ancora oggi dopo tanti anni che insieme si può stare a fianco delle famiglie, supportandole nelle necessità di tutti i giorni e offrendo loro risposte ai bisogni quotidiani. Persone che portano avanti con costanza un impegno per abbattere gli stereotipi e i pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità.

«Sembra che oggi si sia abbandonata questa battaglia. Come Anffas insistiamo perché la conoscenza è fondamentale per capire di cosa abbiamo diritto, cosa possiamo fare, quali sono le opportunità che possiamo garantirci. Lo facciamo anche attraverso il Sai (Servizio accoglienza e informazione) che ci permette di conoscere le famiglie e studiare percorsi che rispondano ai loro bisogni». Tanti i temi che l’associazione sta affrontando, dall’amministrazione di sostegno al sostegno ai fratelli e alle sorelle di persone con disabilità (i «siblings»), oltre che il sostegno alla famiglia e l’inclusione sociale.

Per i suoi sessant’anni l’associazione ha scelto di ripercorrere la sua storia, ma con uno sguardo rivolto verso il futuro e verso le sfide che la attendono. «La prima sfida da percorrere è quella del progetto di vita per la persona con disabilità: ognuno deve poter avere il proprio progetto di vita costruito ad hoc e pianificato tenendo conto dell’inclusione scolastica, lavorativa e sociale. Perché l’inclusione sociale è permeata nella vita di tutti i giorni, non si fa all’improvviso. Collegati a questo dobbiamo continuare a perseguire i temi della comunicazione e dell’inclusione lavorativa, che è il nostro cavallo di battaglia degli ultimi anni. Perché senza inclusione lavorativa abbiamo fallito il concetto di inclusione: se noi non riteniamo che la persona con disabilità possa lavorare, noi abbiamo fallito».

I festeggiamenti si apriranno domenica con il convegno «Generare futuro» in programma a Treviglio; proseguiranno poi il 15 settembre con un pranzo sociale e si concluderanno con altro convegno l’11 ottobre in Valle Imagna durante il quale verrà affrontata la tematica dell’amministratore di sostegno. Per saperne di più visitare il sito www.anffas.bg.it.

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