Volontariato / Bergamo Città
Giovedì 14 Dicembre 2023
Aido, mezzo secolo e oltre 79mila soci per la donazione
I 50 ANNI. La sezione provinciale si è aggiudicata il «Premio al Volontariato Bergamasco». Le attività di sensibilizzazione fra gli studenti e i docenti.
Aido è l’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule nata proprio a Bergamo cinquant’anni fa. È stata la sezione provinciale di Bergamo a vincere il «Premio al Volontariato Bergamasco», assegnato dai promotori dell’edizione 2023 del «Premio Bergamo Terra del Volontariato» lo scorso 5 dicembre con la seguente motivazione: «La giuria ha scelto di premiare Aido (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule) nell’anno in cui festeggia i 50 anni di fondazione, per lo straordinario impegno dimostrato per promuovere la cultura della donazione anche in questo anno così particolare durante il quale ha organizzato numerose iniziative su tutto il territorio bergamasco, con particolare attenzione all’educazione dei più giovani attraverso il progetto “Aido nelle scuole” che ha intercettato 5.000 cittadini tra studenti e insegnanti sensibilizzandoli alla cultura della donazione». Nata nel 1971 come Dob – Donatori organi bergamaschi – e poi diventata Aido a seguito della fondazione dell’Associazione nazionale, l’organizzazione di volontariato fin dalla sua nascita si è impegnata per promuove la cultura della donazione attraverso iniziative di sensibilizzazione e con la raccolta del consenso attivo alla donazione post mortem.
«Quando siamo nati parlare di trapianto era molto difficile – racconta la presidente, Monica Vescovi –. Oggi, invece, ci spalancano le porte. Il nostro messaggio è quello della donazione: cosa posso donare io per salvare altre vite umane. È cambiata la sensibilità dei cittadini, ma si è anche evoluto il nostro approccio». Oggi Aido a Bergamo è una realtà consolidata, che conta 134 gruppi comunali attivi su tutto il territorio della provincia, per un totale di 79.151 soci. L’attività si struttura in iniziative di informazione rivolte ai cittadini, che spaziano dalle gare podistiche agli stand promozionali fino alle manifestazioni più strutturate: attraverso l’organizzazione di questi eventi l’associazione parla alla cittadinanza del tema della salute e della donazione di organi.
Avvicinare le persone
«Per noi la cosa importante è avvicinare le persone a esprimere una scelta sulla donazione dei propri organi. Puntiamo sul consenso e non sull’adesione all’associazione». Su questo fronte un aiuto importante è arrivato dal progetto «Una scelta in Comune», promosso dal ministero della Salute proprio su spinta di Aido nazionale, che permette ai cittadini di esprimere il consenso alla donazione degli organi al momento del rinnovo della carta d’identità nel proprio Comune di residenza. I Comuni bergamaschi che aderiscono all’iniziativa sono 234 su 243. All’inizio di dicembre in provincia di Bergamo sono stati registrati 240.678 consensi alla donazione attraverso il progetto «Una scelta in Comune» e 97.796 opposizioni.
Per tutto il 2023 la sezione provinciale di Bergamo si è impegnata con numerose attività per ricordare i cinquant’anni di storia associativa, anche portando sul territorio bergamasco alcune iniziative promosse dal livello nazionale. Tra le attività realizzate spiccano la storica «CamminAido», che dopo alcuni anni di stop è tornata a riempire le strade della città con la sua 31ª edizione, e «In vetta per il dono della vita»: i volontari Aido sono saliti sulla cima di cinquanta vette bergamasche dove hanno fatto sventolre una speciale bandiera che promuove la donazione di organi.
Come rendersi visibile
«Queste iniziative sono dei modi per farci conoscere, rendere visibile la nostra presenza sul territorio e raccontare quello che facciamo. Molte delle attività sono rivolte anche ai giovani: i ragazzi che si iscrivono e si dimostrano sensibili a questo tema sono tanti, quelli attivi in associazione però sono pochi. Sono restii a entrare attivamente nella vita associativa, ma se c’è qualcosa da fare sono i primi a essere disponibili. E questo è un buon inizio».
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