Vento in quota, al Curò raffiche a 151 all’ora. Decine di alberi sradicati

METEO. Nella giornata di sabato 14 settembre colpite soprattutto le Orobie orientali. Gli escursionisti hanno desistito dal raggiungere le vette.

Le previsioni meteo di Arpa Lombardia per la giornata di sabato 14 settembre non lasciavano molte speranze agli escursionisti di poter trovare le condizioni ideali per un’uscita sulle nostre montagne. «L’ampia struttura di bassa pressione che ha influenzato il tempo su tutta l’Italia Centro-settentrionale – si poteva leggere nel comunicato - si è spostata verso i Balcani, lasciando esposta la Lombardia a forti venti da nord sulle Alpi e localmente anche sulla pianura». Venti che, infatti, hanno iniziato a farsi sentire nella serata di venerdì per poi aumentare di intensità nelle ore notturne e fino alla giornata di sabato. A tal proposito risultano significativi i dati trasmessi dagli anemometri delle stazioni del Centro meteo lombardo. Il record a livello regionale spetta al rifugio Curò dove la strumentazione, alle 5.03 di sabato mattina, ha registrato una punta massima di 151 chilometri all’ora.

«Sabato mattina – fa sapere il gestore Fabio Arizzi – nessuno è uscito dal rifugio con l’intenzione di compiere un’escursione e anche coloro che sono arrivati da Valbondione con il proposito di fare qualche vetta si sono fermati, hanno mangiato qualcosa e poi sono rientrati in paese».

Dall’analisi dei dati si comprende inoltre come l’intensità del vento sia stata maggiore nella parte alta delle nostre valli sebbene con valori molto inferiori a quelli del Curò, se si considera che al Passo San Marco (Averara) la velocità massima è stata di 77 chilometri all’ora, mentre a rifugio Capanna 2000 (Oltre il Colle) di 63; valori progressivamente decrescenti hanno poi segnato le stazioni a sud di Bergamo fino ai quasi irrisori 16 chilometri all’ora di Mozzanica.

A Valbondione i danni causati dalla forza del vento, che ha soffiato con insistenza fino alle prime ore del mattino, sono stati numerosi. Moltissime sono state le piante sradicate, soprattutto quelle presenti ai margini dei boschi, che per prime ne hanno subìto le continue folate; alcune di queste hanno invaso anche la strada provinciale e la mulattiera per il Curò. Ieri, dalle 7 alle 12, la Croce Blu di Gromo, che era già in preallerta, è infatti intervenuta in più punti per rimuovere gli alberi abbattuti e pulire le strade. In particolare già venerdì sera, verso mezzanotte, era stata segnalata dal Comune una pianta caduta proprio sulla provinciale prima dell’abitato. I volontari sono intervenuti quindi sia nella zona del parcheggio dei pullman di Valbondione, e poi con due fuoristrada e quattro volontari hanno raggiunto – allertati dal rifugista – la mulattiera che porta al Curò dove in cinque punti erano presenti sulla strada alberi sradicati. Vanno poi aggiunti quelli a serre e gazebi da giardino divelti, recinzioni schiacciate sotto il peso delle piante, numerosi vasi di fiori precipitati dai balconi oppure antenne paraboliche satellitari spostate.

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