Valle Brembana, stranieri a caccia di borghi storici

TURISMO. Al via la stagione, dalla Francia e dagli Usa per scoprire i piccoli nuclei. Il nodo del trasporto festivo.

Ripetere i numeri della scorsa stagione. Quando - reduci da due estati di limitazioni per Covid - la gente si riversò in montagna alla ricerca di spazi di libertà e di natura. La stagione turistica in Val Brembana - nonostante il meteo non sempre favorevole - sembra partita comunque sotto buoni auspici. Le premesse degli ultimi mesi sono buone, dice Elena Riceputi, direttore di Visit Brembo, il Consorzio che riunisce operatori turistici, associazioni e Comuni della valle. «Tanti ristoranti, da aprile a maggio - spiega - ci hanno segnalato in più occasioni il tutto esaurito. Anche gli alberghi, in un periodo di particolare affluenza, risultavano in alcuni casi occupati al 40%, comunque una buona percentuale».

«Ciò che è stato notato in questi mesi, in particolare, - continua Riceputi - è l’incremento delle presenze nelle strutture ricettivi nei paesi della bassa valle, da San Pellegrino a scendere. Questo grazie alle fiere in città che hanno portato clienti anche in valle. E probabilmente, di riflesso grazie anche alle presenze in aumento in città per Bergamo-Brescia capitale della cultura». È evidente che l’andamento del meteo sarà fondamentale per capire che linea prenderà il prosieguo della stagione. «Fino al ponte del 2 giugno - le presenze sono state buone - prosegue Riceputi - poi il persistere del maltempo ha portato ad alcune disdette e le prenotazioni vanno un po’ a rilento».

È evidente che l’andamento del meteo sarà fondamentale per capire che linea prenderà il prosieguo della stagione

Sarà un’estate piena di eventi anche in Valle Brembana: sagre, concerti, visite guidate, manifestazioni sportive, animazione in genere. «È ciò che cercano i villeggianti - aggiunge Laura Ruffinoni, presidente della cooperativa Oter che gestisce l’infopoint di San Pellegrino, riferimento turistico per la cittadina termale ma anche per la valle dopo la chiusura degli Iat -. Chi ha la seconda casa e si ferma in valle più giorni cerca e chiede la presenza di iniziative durante il soggiorno, in particolare nei centri dell’alta valle e in Val Serina. Diversa, invece, la richiesta in particolare dei turisti stranieri: loro vengono per scoprire il territorio, la montagna, la nostra cultura, soprattutto i piccoli borghi, penso a Cornello dei Tasso od Oneta. Negli ultimi tempi abbiamo visto tanti francesi ma anche dagli Stati Uniti, attirati dalla conoscenza del nome di San Pellegrino». Arrivano il più delle volte grazie all’aeroporto ma spesso si trovano di fronte alle difficoltà dei trasporti per venire e tornare da noi: è uno dei punti dolenti per il turismo in Valle Brembana.

Il servizio di trasporto pubblico è carente soprattutto per i piccoli paesi dell’alta valle

Era già successo la scorsa estate con turisti stranieri appiedati di domenica per la mancanza di bus: furono portati in città tramite navetta privata. «Sì, purtroppo - continua Ruffinoni - riceviamo le lamentele di chi non trova le corse da e per la valle». Servizio che è carente soprattutto per i piccoli paesi dell’alta valle. Protagonista del turismo brembano la montagna che, quest’anno, sarà al centro dell’attenzione grazie alla «Settimana nazionale dell’escursionismo», del Cai, che si terrà sulle Orobie, dal 23 giugno al 2 luglio. Tra gli itinerari proposti tanti quelli in Val Brembana: in Valle Taleggio da Reggetto ad Artavaggio, le sorgenti dell’Enna, la traversata dei rifugi Calvi, Longo e Gemelli, il sentiero dell’Arera e dell’Alben, le sorgenti del Brembo, dalla Sponda al Dordona, quindi il Longo e il Calvi. Ma anche le ferrate di Santa Croce e dell’Alben e i borghi di San Pellegrino.

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