Valeria e Fabrizio, morti davanti alla figlia
durante una passeggiata al colle Vareno

Stavano facendo una passeggiata sul sentiero che dal colle Vareno porta al Salto degli sposi. La donna è caduta e l’uomo ha cercato di fermarla, precipitando anche lui. Milanesi, avevano una casa a Castione

Tragedia in montagna domenica 31 gennaio attorno alle 13 al colle Vareno, tra Castione della Presolana e Angolo Terme, sul territorio bresciano: i genitori di una bambina di cinque anni sono scivolati sul ghiaccio e sono morti dopo essere rotolati per centinaia di metri. La piccola si è salvata, ma tutto è avvenuto sotto i suoi occhi e sotto quelli di un’altra coppia che era con loro. Sconvolti, per quanto hanno visto durante le operazioni di recupero, persino i soccorritori, abituati a scene di ogni genere, ma non ad affrontare le domande e gli occhi di una bambina che, di colpo, si ritrova senza mamma e senza papà. Le vittime del drammatico incidente sono Valeria Coletta, 35 anni, e il marito, Fabrizio Martino Marchi, 40 anni: abitavano a Milano con la loro figlioletta.

Avevano una seconda casa a Bratto, la frazione di Castione che spesso raggiungevano per trascorrere qualche giorno di vacanza, sia d’estate che d’inverno, come rivelano le tante fotografie postate sui loro social network. Ce ne sono alcune, di fine ottobre, che, alla luce di quanto accaduto ieri, lasciano attoniti: i due genitori con la piccola avevano camminato lungo il sentiero che raggiunge il Salto degli sposi, località posta nel territorio comunale di Angolo Terme, da dove la montagna scende a precipizio verso la Via Mala, il collegamento tra la Val di Scalve e la Val Camonica.

Il Salto degli sposi è uno dei punti più frequentati da chi passa le vacanze nella zona della Presolana: è famoso perché la località è legata alla leggenda di due amanti che, da qui, si sarebbero buttati nel vuoto e sarebbero stati ritrovati abbracciati. Per raggiungerlo, bastano pochi minuti di cammino se si parte dal passo della Presolana oppure circa un’ora per chi si incammina dai piazzali del Colle Vareno.

Anche Fabrizio e Valeria con la loro bambina e i loro due amici, anch’essi residenti a Milano, domenica avevano scelto di percorrere questo sentiero partendo dal passo: avevano con sé un paio di bob, forse pensavano di divertirsi un momento una volta arrivati in Vareno, ma non avevano valutato che lungo il cammino, sempre pianeggiante e d’estate senza alcun pericolo, avrebbero trovato il ghiaccio.

Forse pensavano che non nevicando da qualche giorno e tenendo conto del rialzo delle temperature iniziato venerdì, l’escursione sarebbe stata divertente e rilassante come quelle che altre volte avevano portato a termine senza problemi. Ieri però le condizioni erano diverse: in particolare, in seguito alle abbondanti nevicate, dalle vallette a monte del sentiero erano scese diverse slavine che avevano portato cumuli di neve lungo il percorso formando quelli che gli esperti chiamano «conoidi valanghiferi». Qui la neve ghiaccia e forma lastre scivolosissime, per superare le quali sono necessari i ramponi. Nè Fabrizio, né la moglie Valeria né gli altri amici avevano con sé, ma quando sono arrivati a circa metà strada fra il passo della Presolana e il colle Vareno hanno comunque cercato di oltrepassare il punto ghiacciato, un ostacolo di appena pochi metri lungo la strada della loro domenica in montagna.Secondo quanto ricostruito dai soccorritori, pare che il padre avesse in braccio la piccola e camminasse davanti agli altri.

Dietro di loro, c’era la madre che all’improvviso è scivolata iniziando a rotolare verso il basso. Fabrizio Martino Marchi ha avuto la prontezza di riflessi, la lucidità, forse un piccolo miracolo, di non perdere l’equilibrio e di riuscire a poggiare a terra la figlia e, solo a quel punto, ha cercato di afferrare la moglie, ma anche per lui non c’è stato nulla da fare. Sono finiti entrambi nel dirupo sottostante cadendo per circa 400 metri tra rocce, ghiaccio, alberi. Pur sconvolti per quanto avevano appena visto, i due amici hanno chiamato il 112 dell’Areu che ha inviato sul posto l’eliambulanza decollata da Brescia: il tecnico di elisoccorso si è calato per cercare di individuare i due coniugi, poi l’eliambulanza ha portato sul posto un’altra squadra di volontari del Soccorso alpino.

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Quando i soccorritori hanno raggiunto Fabrizio e Valeria, per loro non c’era già più nulla da fare. Le salme sono quindi state portate al Donico della Presolana e da qui trasferite all’ospedale di Piario. Il magistrato della Procura di Brescia, avvisato di quando accaduto dai carabinieri di Darfo Boario Terme, ha subito dato il nulla osta per restituire le salme ai familiari. In serata, sono arrivati in alta Val Seriana i nonni della piccola, che si sono presi cura di lei. I soccorritori si lasciano andare ripensando al carico emotivo dell’intervento di ieri: al volontario del Soccorso alpino che l’ha riportata in Vareno, la piccola ha chiesto più volte dove fossero mamma e papà. Ma per spiegare a una piccola che anche una passeggiata può trasformarsi in una terribile disgrazia, purtroppo, non ci sono parole.

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