Val Vertova chiusa, ma è folla di turisti

IL CASO. Divieto di accesso ai pedoni per una frana caduta a settembre. La gente sale lo stesso fino allo sbarramento, molti lo oltrepassano sfidando l’ordinanza. Il sindaco: «Troppo costoso rimuovere il materiale, per ora niente risorse».

La lunga fila di auto parcheggiate al lato di via Cinque martiri nelle ultime domeniche, ma talvolta anche in altri giorni, sembra lasciare poco spazio a dubbi. L’ordinanza di chiusura della Valle Vertova non ha scoraggiato tutti: il caldo dei giorni scorsi ha portato molte persone ad avventurarsi comunque nell’oasi naturale che tra pozze e cascate ha sempre attratto migliaia di turisti nel periodo estivo, famiglie con bambini in primis. La frana avvenuta nel settembre scorso in Val de Gru, sul territorio di Gazzaniga, ha portato il Comune di Vertova ad ordinare il divieto di accesso alla Valle Vertova, anche ai pedoni.

La nuova Amministrazione comunale di Vertova, con il sindaco Riccardo Cagnoni tornato in carica dall’inizio di giugno, si è attivata su più fronti per cercare una soluzione, che comunque non sembra raggiungibile a stretto giro.

Frana sopra il sentiero: c’è rischio

«Dopo aver incontrato il gruppo Presidio Valle Vertova che gestisce l’accesso alla valle, abbiamo avuto un incontro nella zona interessata dalla frana, per verificare la situazione, con alcuni rappresentanti dell’Ufficio tecnico regionale, il nostro geologo e quello del Comune di Gazzaniga, oltre a me e al sindaco di Gazzaniga Mattia Merelli - spiega Riccardo Cagnoni -. La frana è lì da ormai quasi un anno: non ostruisce il sentiero, perché si trova a monte, ma rimane il rischio che il suo movimento prosegua e arrivi fino al sentiero della Valle Vertova».

Al momento, dunque, è consentito arrivare a piedi solo fino alla fine della strada asfaltata, nella zona in cui è presente il punto ristoro dell’azienda agricola Verzeroli. «Un gruppo di volontari presidia nei fine settimana l’inizio della strada per impedire che salgano le auto e ricorda alle persone che possono proseguire a piedi solo fino alla fine della strada asfaltata. Domenica scorsa erano presenti i membri dell’associazione Carabinieri in congedo, che hanno informato e invitato al rispetto dell’ordinanza».

Il numero di persone che arriva in zona è comunque diminuito. «Di fatto la zona di maggiore interesse è chiusa, quindi vengono meno persone». Ma non manca chi, a proprio rischio e pericolo, decide di percorrere comunque il sentiero della Valle Vertova, che non è chiuso da barriere, accedendovi proprio da Vertova, ma in alcuni casi anche dai sentieri che partono da Gazzaniga o da Aviatico.

Sospesi i bus navettatta

Niente bus navetta, niente ticket, niente prenotazione online, gli strumenti con cui negli scorsi anni il Comune di Vertova aveva cercato di disciplinare l’accesso alla valle, per mantenere numeri contingentati e sostenibili nella zona, la cui popolarità negli ultimi anni è esplosa.

Ancora nei giorni scorsi il sindaco Cagnoni ha rinnovato l’invito al «rispetto dell’ordinanza tuttora vigente», anche se multe o misure specifiche per contrastare l’accesso alla zona non ne sono state messe in atto.

Il problema per la messa in sicurezza e la riapertura al momento rimane il costo dell’intervento necessario a risolvere la situazione della frana. «Il computo già fatto dice che servirebbero complessivamente un milione e 200mila euro - prosegue Cagnoni -. È impensabile che i Comuni abbiano le risorse, ma anche la Regione ci ha detto chiaramente che al momento non ne ha disponibilità. L’elemento che incide notevolmente sulla spesa è la rimozione del materiale franato: i tecnici valuteranno se sarà possibile intervenire senza smaltirlo tutto, ma mettendo comunque in sicurezza la strada. In questo modo il costo potrebbe abbassarsi a 500-600mila euro».

«Tutto il versante è pericoloso»

Rimane, comunque, da valutare una criticità più generale. «Abbiamo in mano uno studio geologico che ha evidenziato la pericolosità di tutto il versante: servirà una valutazione più specifica sulle aree di maggior pericolo per valutare dove serve intervenire con qualche accortezza in più».

Per ora, dunque, la prospettiva è chiara: «Trovare soluzioni per la messa in sicurezza quest’estate è impensabile: per ora la valle rimane chiusa». Il sindaco Cagnoni guarda già anche all’estate del prossimo anno: «Contiamo di trovare, per la prossima stagione estiva, la soluzione per riaprire, sempre con il contingentamento degli accessi, che garantisce il controllo e la sostenibilità del turismo».

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