Una vita per l’Impresa Bergamelli, è morto il fondatore Martino

NEMBRO. S’è spento all’età di 85 anni. Dal nulla ha creato una ditta che oggi ha 215 dipendenti. Il figlio: «Ha sempre vissuto nella semplicità». Dolore in azienda: «Era il padre di tutti di noi».

Martino Bergamelli viene descritto da tutti quelli che l’hanno conosciuto come un uomo che ha saputo coniugare l’onestà e la semplicità di carattere con la lunghezza di vedute e l’intelligenza che gli hanno permesso di creare dal nulla una ditta che oggi ha più di 200 dipendenti. La sua scomparsa - nella tarda mattinata di giovedì 11 luglio, a seguito dell’ischemia che lo ha colpito sabato scorso - ha destato profondo cordoglio nella comunità di Nembro, dove ha sempre vissuto e lavorato.

Semplicità e umanità

Martino, 85enne, lascia l’unico figlio Mauro con la nuora Silvia e i nipoti Martina e Mathias. «Era una persona di grande semplicità - lo ricorda il figlio -. Fino alla fine ha sempre vissuto nella semplicità: lo dimostra anche il fatto che conservava ancora gli amici che aveva sin dall’infanzia». Insieme al cugino Mario nel 1963 ha aperto una ditta che si occupava di lavori stradali (i due cugini si sono poi divisi, continuando entrambi ad operare nel settore). Il suo primo operaio, Romano Ghilardi, oggi 76enne, lo ricorda come «una bravissima persona, di quelle che oggi si trovano raramente, sempre giusto e onesto con tutti: aveva una grande umanità».

L’Impresa Bergamelli negli anni è cresciuta con un ritmo continuo. «All’inizio aveva una sola ruspa, si occupava solo di lavori stradali, poi ha iniziato anche con piccole demolizioni e asfalti - ricorda Ghilardi -. Qualche anno dopo, quando io ero andato a fare il militare, avevano già una decina di dipendenti».

«Sapeva quello che faceva e trattava tutti con grande rispetto»

La regia di Martino nel processo di crescita dell’azienda è stata costante. «È sempre stato uno che sapeva quello che faceva e che trattava tutti con grande rispetto, non ho mai sentito uno che si lamentasse di lui - prosegue ancora Ghilardi -. Anche negli ultimi anni andava spesso a controllare i cantieri, pur avendo passato il testimone dell’impresa al figlio. Da quando non se la sentiva più di guidare lo accompagnavo io».

Un’impresa che oggi conta 215 dipendenti e un fatturato che nel 2023 superava i 58 milioni di euro. Negli ultimi anni Martino aveva avviato anche un’altra attività. «Aveva deciso di dedicarsi all’agricoltura, aprendo un’azienda che produce frutta in Romania - racconta ancora il figlio Mauro -. L’impresa Bergamelli era rimasta la sua passione, per cui veniva ancora volentieri in cantiere, ma due settimane al mese le passava in Romania». Il ricordo dei dipendenti è unanime nel descrivere Martino come «il padre di tutti».

Sabato l’ultimo saluto

Giovedì scorso, dopo aver sofferto di aritmia, era stato in ospedale per un controllo al pacemaker. Dopo essere stato sottoposto a tutti gli esami, sabato ha avuto l’ischemia da cui non si è più ripreso, sino al decesso di giovedì-

La salma di Martino Bergamelli è composta nella sua abitazione, in via San Faustino 79 a Nembro. La celebrazione dei funerali avrà luogo sabato 13 luglio alle 11, nella chiesa parrocchiale di Nembro. Seguirà il trasporto al tempio crematorio di Bergamo.

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