Troppi rischi, a Lizzola piste vietate a chi non scia

LA STRETTA. Da mercoledì 19 febbraio il divieto è in vigore per gli scialpinisti, i camminatori e i ciaspolatori: «È un’invasione e noi dobbiamo garantire sicurezza».

«Abbiamo dato un dito e si sono presi tutto il corpo». È il commento, carico di amarezza, di Omar Semperboni, presidente della cooperativa «Nuova Lizzola», che gestisce gli impianti della stazione sciistica dell’Alto Serio. Dove, a partire da mercoledì 19 febbraio, è entrata in vigore una stretta rispetto alla frequentazione delle piste da parte di scialpinisti, ciaspolatori e semplici camminatori. Più che una stretta, un netto divieto. Una decisione arrivata dopo che da tempo le regole in vigore venivano spesso ignorate e si creavano – soprattutto nelle giornate dove il circo bianco di Lizzola si riempiva di sciatori – situazioni rischiose per la sicurezza di tutti coloro che lo frequentano.

Vietata la risalita, e la discesa dopo la chiusura degli impianti

«Chi risaliva le piste doveva farlo stando in fila indiana, a bordo pista e tenendo i cani al guinzaglio»

D’ora in avanti sarà vietato risalire le piste, sia di sera che di giorno, da parte di scialpinisti, ciaspolatori e camminatori, e dopo la chiusura degli impianti sarà vietata anche la discesa, in quanto da quel momento sulle piste operano i mezzi battipista. «Siamo sempre stati di vedute aperte e abbiamo cercato di consentire a tutti l’accesso a tutta la zona, mettendo però alcune semplici regole, necessarie per garantire la sicurezza di tutti – spiega ancora il primo cittadino Semperboni –. Chi risaliva le piste doveva farlo stando in fila indiana, a bordo pista e tenendo i cani al guinzaglio». Norme tanto semplici quanto frequentemente violate.

Il rischio dato dai possibili scontri con gli sciatori

«Ci sono stati scialpinisti che salgono a zigzag in mezzo alla pista, gruppi di cinque o sei persone che salgono allineate in orizzontale, cani lasciati liberi che si mettono a inseguire gli sciatori»

«Anche negli scorsi anni qualcuno non le rispettava, ma quest’anno è stato veramente un delirio – riferisce –. Molte persone trattano la montagna come se fosse il giardino di casa loro, dove possono fare quello che vogliono: ci sono stati scialpinisti che salgono a zigzag in mezzo alla pista, gruppi di cinque o sei persone che salgono allineate in orizzontale, cani lasciati liberi che si mettono a inseguire gli sciatori. Domenica scorsa abbiamo aperto la pista del Sole, in Val Sedornia, ed è stata invasa da ciaspolatori che la risalivano stando esattamente al centro della pista». Il rischio maggiore, in casi come questi, è dato dalla possibilità di scontri con gli sciatori che scendono sulle piste. «Ci sono persone che alzano le fettucce di delimitazione dei tracciati e le attraversano in punti ciechi, dove è facile non essere visti da chi scende. Purtroppo spesso quando gli sciatori o gli addetti del servizio piste riprendono queste persone, finiscono per essere insultati o come minimo ignorati».

Le lamentele degli utenti

«Decine di e-mail di clienti che si lamentano per la presenza appunto di scialpinisti o camminatori lungo la pista»

E il sindaco Semperboni si è trovato negli ultimi giorni a raccogliere le lamentele di molti utenti del comprensorio. «Ogni domenica sera ricevo diverse decine di e-mail di clienti che si complimentano per la condizione ottima delle piste e di tutti gli altri servizi, ma si lamentano per la presenza appunto di scialpinisti o camminatori lungo la pista. Il nostro compito è quello di garantire la sicurezza di tutti».

Il divieto stabilito da un decreto legge

Il divieto assoluto di accesso alle piste a piedi o con gli sci d’alpinismo in vigore dalle scorse ore non è per altro una decisione straordinaria presa dai gestori della stazione di Lizzola: «Ci rifacciamo a quanto stabilito dall’articolo 21 del decreto legge 40 del 2021, che dice chiaramente che l’accesso alle piste da sci è vietato. Finora siamo stati tolleranti, cercando di andare incontro a tutti, ma siamo stanchi». Il provvedimento preso ora, per altro, arriva dopo una serie di inviti al rispetto delle regole già pubblicati dalla società sui suoi canali social e dopo il posizionamento nella stazione di cartelli che invitano a rimanere fuori dalle piste.

«Ne abbiamo parlato anche con i carabinieri: avevamo concordato con loro di usare sinora la linea del dialogo, ma d’ora in poi in caso di inosservanza verranno applicate le sanzioni».

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