«Simona, infaticabile tuttofare. In 35 anni mai a casa dal lavoro»

ALBINO . Il ricordo del marito: «Umile, silenziosa, d’altri tempi». giovedì 29 agosto i funerali. «Quella telefonata prima dell’incidente. Poi non rispondeva più e ho capito».

«Umile, silenziosa, una donna d’altri tempi, tuttofare, sana e sportiva, di famiglia longeva e che avrebbe vissuto ancora quarant’anni. E una grande lavoratrice: in 35 anni come infermiera, prima a Gazzaniga e negli ultimi 21 anni a Seriate, non è mai stata a casa un giorno. E abbiamo cresciuto tre figli. Era un pilastro sul lavoro come a casa». Ivan Mastroianni parla di sua moglie come un marito più che innamorato della donna che ha avuto accanto per la vita e che un tragico incidente ha strappato a lui, ai loro tre ragazzi, agli amici e ai colleghi, l unedì pomeriggio all’uscita della galleria di Montenegrone. Simona Gusmini aveva solo 54 anni e faceva l’infermiera: una missione più che un lavoro.

Il ricordo del marito Ivan

«Era estremamente empatica e non si risparmiava mai, in famiglia e al lavoro – ricorda il marito –. Tutti i giorni trovava il tempo di gestire la famiglia, il lavoro e di andare a trovare la mamma Maria che, ancora autosufficiente, vive però da sola a Cene dopo la scomparsa del marito Imerio, due anni fa. Da lui Simona aveva preso la passione per la montagna, trasmessa anche a me. Dalla mamma, invece, l’empatia e l’essere infaticabile. Mia suocera è come sarebbe stata Simona fra trent’anni». Lunedì pomeriggio Mastroianni aveva

«Non c’era già più nulla da fare per Simona. Così l’ho abbracciata lì a terra, per l’ultima volta»

eccezionalmente terminato alle 14 il turno di lavoro in ospedale ad Alzano, dov’è coordinatore infermieristico del pronto soccorso: «Di solito faccio giornata, ma sono tornato a casa perché dovevano venire i tecnici del telefono a installarci la fibra. Avevo chiamato Simona, che mi aveva detto di avermi lasciato il pranzo e abbiamo parlato della nostra cagnolina Brigitta, che ha 17 anni. Poi l’ho salutata. È stata l’ultima volta».

Alle 14.10 Ivan viene contattato dalle colleghe di Simona e subito gli cade il mondo addosso: «Non era arrivata al lavoro, erano preoccupate perché è sempre puntuale. Io ho subito intuito che era successo qualcosa, ma non immaginavo di inevitabile». Qualche altra chiamata e la conferma della tragedia: «Con mio figlio Gabriele, che vive con noi, siamo andati sul posto: non c’era già più nulla da fare per Simona. Così l’ho abbracciata lì a terra, per l’ultima volta».

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Giovedì i funerali

Giovedì pomeriggio, alle 15, nella parrocchiale di Bondo Petello, i funerali. «Dovrò seppellire mia moglie quattro mesi dopo aver seppellito mia mamma Caterina – non si dà pace Mastroianni –. Di Simona mi resterà il ricordo delle nostre ultime vacanze in montagna sulle Dolomiti: lì è stata scattata la foto che compare sugli annunci funebri. Poi siamo stati anche a Milazzo per conoscere i genitori della compagna di nostro figlio Samuele, ch è manager in un’azienda di software: abitano a Cernusco sul Naviglio. Il secondo, Alessandro, è carabiniere: era in missione in Iraq per occuparsi della scorta del console italiano a Erbil ed è subito rientrato. Gabriele vive invece con noi e fa il meccanico qui ad Albino. Per loro continuerò io a essere il pilastro della famiglia: un pilastro doppio, anche quello che era la loro mamma».

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