Cronaca / Valle Seriana
Lunedì 27 Gennaio 2025
Si brucia Zenerù, ad Ardesio torna il falò che dice addio all’inverno
TRADIZIONI. L’appuntamento è per venerdì 31 gennaio. Quest’anno la fervida fantasia di Flaminio Beretta ha immaginato che Zenerù raggiunga la vetta del Monte Secco per sostituire la croce in ferro con una in legno.
Ancora una volta il 31 gennaio, ultimo «giorno della Merla», Zenerù, il grande pupazzo che raffigura il freddo inverno portatore di acciacchi di ogni genere, sarà dato alle fiamme nel centro storico di Ardesio tra un assordante suono di campanacci. Quest’anno la fervida fantasia di Flaminio Beretta, l’eremita diventato famoso anche per un film-documentario sulla sua vita, ha immaginato che Zenerù raggiunga la vetta del Monte Secco, la montagna degli ardesiani sormontata da una grande croce di ferro, innalzata sulla sua vetta, a 2267 metri di altitudine, ben 60 anni fa dall’Uea (Unione escursionisti Ardesio) poi confluiti nel Gruppo Amici del Monte Secco. Secondo Beretta Zenerù, considerando tale croce ormai vecchia, si accingerebbe a sostituirla con un’altra croce di legno. Ma il suo intento non va a buon fine: mentre sulla cima del monte lavora per abbattere la croce metallica, viene acciuffato: posto su un carro viene trascinato alla berlina per le vie del centro storico seguito da centinaia di persone che fanno rumore con campanacci, trombe, corni. Infine, sul piazzale antistante le ex scuole elementari, viene dato alle fiamme.
Quest’anno un gruppo folkloristico abruzzese
«Anche quest’anno per l’iniziativa Zenerù desideriamo ringraziare Flaminio Beretta, il gruppo “Amici del Zenerù” e il “Gruppo Campanacci della Valle Seriana”, che fa capo ad Antonio Delbono» afferma Luca Bergamini (Pachi), presidente della Pro loco. Aggiunge Cristiana Verzeroli, volontaria Pro loco: «La manifestazione come sempre è fissata per mercoledì 31 gennaio. Inizieremo alle 10 con la presentazione alla popolazione, nella sala consiliare del municipio, del gruppo folcloristico invitato. Si tratta di un raggruppamento del paese abruzzese Alfedena (L’Aquila), denominato “A te Pumpame rito”, che fa riferimento alla dea latina Pumona, protettrice dei frutti. A seguire i bambini accompagneranno il carro del Zenerù fino a Ponte Rino».
A fuoco anche Zenerù Baby
Domenica 2 febbraio i bambini si ritroveranno a Ponte Rino per accompagnare, facendo rumore, uno «Zenerù Baby» fino al parcheggio di via Locatelli
«Il pupazzo – continua Luca Bergamini –, seguito dal gruppo folcloristico e da uno stuolo numeroso di persone che fanno rumore, sarà accompagnato fino al piazzale antistante le ex scuole elementari, dove sarà dato alle fiamme. Al termine del falò vin brülé e frittelle per tutti». Ma c’è un seguito. Domenica 2 febbraio i bambini del paese si ritroveranno alle 15 a Ponte Rino per accompagnare, facendo rumore, uno «Zenerù Baby» fino al parcheggio ex tennis di via Locatelli. Qui Zenerù in miniatura sarà bruciato e, a seguire, merenda per tutti.
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