Quattro secoli di fede, la Confraternita
del Carmine in festa

GANDINO. Tre anni di restauri per la Chiesa di Santa Croce e Sant’Alessandro, svelati in occasione dei festeggiamenti per i 400 anni dall’istituzione della Confraternita del Carmine.

Consacrata a metà del Quattrocento, la Chiesa di Santa Croce e Sant’Alessandro è l’edificio di culto più antico a Gandino dopo la Basilica. E qualche settimana fa è stato svelato il risultato dei tre anni di restauri che hanno interessato il presbiterio della chiesa, che è stato aperto all’accesso dei fedeli per far loro ammirare la bellezza restituita.

Una bellezza svelata in una grande occasione, quella dell’inizio dei festeggiamenti, che dureranno un anno, per i 400 anni dall’istituzione della Confraternita del Carmine, che ha in mano la chiesa dal Seicento e che ha portato avanti l’iniziativa di recupero insieme alla parrocchia e a varie associazioni locali, artefici di generose donazioni ed eventi benefici.

L’opera di restauro

Il restauro – il cui termine è stato celebrato con una cerimonia solenne presieduta da monsignor Eugenio Coter, Vescovo in Bolivia – ha avuto a oggetto affreschi, stucchi, dorature, marmi e altre opere della maestria di artisti come Giovan Maria Sciolli e Luigi Morgari, rovinati purtroppo da interventi di conservazione poco oculati a fine anni ’50 (l’uso di un prodotto sintetico misto a cera aveva iniziato a «tirare» le superfici murarie, col favore dell’umidità delle infiltrazioni del tetto, causando danni a dipinti e dorature). Altro oggetto di restauro svelato al pubblico è la splendida Pietà lignea, che solitamente è nascosta dietro l’ancona, alle spalle dell’altare, e che si alza con un meccanismo di leve. Gli interventi sono stati possibili grazie a alle restauratrici Carla Bonomi e Laura Fumagalli e dalla direzione del cantiere (che ha beneficiato della concessione dei ponteggi a titolo gratuito da parte di quattro ditte gandinesi) e della sovrintendenza dell’Ufficio dei beni culturali della Diocesi di Bergamo, prima nella persona di don Fabrizio Rigamonti e poi di don Davide Rota Conti.

Spiegano i fautori del restauro: «Tanto fra i confratelli, quanto tra i benefattori – dice il priore della Confraternita del Carmine, Silvio Tomasini – c’è stato un evidente desiderio di lasciare l’arte gandinese alle future generazioni, e non solo una tradizione vuota, ma una necessità di raccontare una fede profonda». E non sembra finita qui: «La speranza è che si possano trovare i fondi per restaurare anche il resto della chiesa, visto che la navata presenta altrettanti problemi di conservazione».

Le celebrazioni

Il ricco programma di festeggiamenti è iniziato domenica 14 luglio (la festa della Madonna del Carmine era martedì 16). Domenica 21 luglio alle 17,30 è in programma il solenne pontificale in Basilica presieduto da monsignor Luigi Bonazzi, Nunzio Apostolico della Santa Sede in Albania. Alle 18,30 la processione conclusiva verso Santa Croce con rappresentanze di tutte le Confraternite della Val Gandino e della Media Valle Seriana. Alle 21 in piazza Santa Croce concerto lirico strumentale del Civico Corpo Musicale di Gandino. In caso di pioggia il concerto si terrà nella chiesa di Santa Croce. Il calendario proporrà celebrazioni fino a dicembre, comprendendo anche un pellegrinaggio mariano a Roma dal 2 all’8 settembre, sino alla Messa conclusiva dell’anno centenario il 3 maggio 2025.

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