Quanto è cambiato il clima? Ce lo dicono i vecchi proverbi

La ricerca ad Ardesio di Fabrizio Zucchelli sui vecchi proverbi e i cambiamenti del clima.

I cambiamenti climatici che si prospettano per il 2022 giustificano ancora i proverbi sull’andamento del tempo, a volte coniati decenni fa e riferiti in particolare alle ricorrenze di alcuni Santi o avvenimenti del nostro calendario? L’interessante domanda se l’è posta l’ardesiano settantenne Fabrizio Zucchelli, già sindaco del paese dal 1990 al 1995, attualmente vicepresidente di Vivi Ardesio e ideatore di Sacrae Scenae, il Festival, unico nel suo genere in Italia, delle tradizioni popolari legate soprattutto al mondo religioso.

«L’idea – dice – mi è venuta dall’inchiesta “Sa Regordet?”che stiamo conducendo intervistando gli anziani del paese. Quasi tutti ci parlano degli inverni di una volta, caratterizzati da abbondanti nevicate, ma anche di stagioni che ben si distinguevano, l’una dall’altra, per le loro peculiarità». E oggi? «Attraverso una osservazione del tempo, per la quale sono necessario calendario, termometro possibilmente digitale e metodo, cercheremo di constatare quali sono i cambiamenti climatici in atto rispetto al passato. Nulla di scientifico, ma una interessante conoscenza di quanto avviene oggi rispetto a ieri».

Per far questo Zucchelli lancia un appello in modo che nasca una piccola rete di appassionati che si impegnino a rilevare i dati indicatori dell’eventuale cambiamento. Che potrà interessare i comuni della Bassa e dell’Alta valle Seriana , così come della Valle di Scalve. Chi intendesse partecipare a questa curiosa indagine potrà mettersi in contatto e trasmettere i dati raccolti a Zucchelli attraverso la mail [email protected] o sul profilo fb cheldiproerbe.

Zucchelli ha definito le possibili date dei rilievi collegate a un Santo e a un proverbio sul tempo a lui dedicato. Si inizia il 17 gennaio , festa di Sant’ Antonio abate al quale viene dedicato l’appellativo di «Mercantù ‘lla nef», mercante di neve. Quindi si passa al 25 gennaio che ricorda la conversione di San Paolo, cui si collega il detto «San Paol convers, ‘na fa de ogni ers»; il 2 febbraio ricorre la data della Presentazione di Gesù al Tempio alla quale è legato il proverbio “«Madonna Candelora dell’inverno semo fora, ma se piove o tira vento nell’inverno semo dentro»; al 21 marzo, festa di San Benedetto, è legato il modo di dire «San Benedetto, la rondine sotto il tetto»; il 10 e 17 aprile , Domenica delle Palme e Pasqua , si diceva «O su la ulia o su l’of , al piof» ; il proverbio «Invernel de San Sors» è legato alla festa di San Giorgio, che ricorre il 23 aprile, mentre il detto «Mas, sa na fa tri de, l’è u bel mars» è legato al mese di maggio.

E ancora: il 23 giugno per la festa dell’Apparizione di Ardesio si dice «L’è mia parisiù, sol fa mia u temporalù»; il 10 agosto, festa di San Lorenzo martire, è legato al seguente modo di dire: «San Lorens de la gran calura e Sant’Antone de la gran fregiura, l’u e l’oter poc i durà»; settembre, solitamente caldo, è abbinato al detto «setember cula piomp» ; al mese di novembre, infine, è legata la leggenda dell’estate di San Martino.

«A fine anno – conclude Zucchelli – esamineremo quanto rilevato e renderemo pubbliche le notizie relative agli eventuali cambiamenti climatici rilevati nelle date indicate o nei giorni ad esse vicini».

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