Parre ricorda Claudio Scarpellini
Inaugurata la parete di arrampicata

Taglio del nastro a Parre per la parete di arrampicata allestita nel Pala Don Bosco dell’oratorio in ricordo di Claudio Scarpellini, un giovane morto sulla Presolana il 24 dicembre 2017.

«Voglio qualcosa che renda Claudio presente per sempre a Parre, – queste la parole dello zio Lucio Verzeroli al parroco di Parre – vorrei creare una palestra di arrampicata che rimanga a memoria della sua grande passione per la montagna». Detto e fatto, poche parole e la generosità di una famiglia per ricordare la bellezza della sfida a se stessi per andare sempre un po’ più in alto: così nasce la parete allestita all’oratorio di Parre a cura di Giorgio Masserini, istruttore che terrà anche i corsi per bambini, ragazzi e adulti che vogliono imparare l’arte dell’arrampicata: «Nell’attrezzare questa parete – ha spiegato Giorgio Masserini – ho pensato prima di tutto a chi vuole imparare e ho realizzato vie facile e anche vie un po’ più difficili. Un percorso che parte da zero e che potrà in futuro essere modificato. Ciò che raccomando a tutti è la sicurezza, in sicurezza ci si diverte, senza sicurezza si rischia tanto».

E alle parole dell’istruttore fa eco immediato la dimostrazione di una giovanissima allieva parrese che, sotto gli occhi dei numerosi presenti all’inaugurazione si è infilata con perizia l’imbragatura e ha affrontato la parete, raggiungendo la cima, individuando man mano le prese più sicure per mani e piedi.

Don Armando Carminati ha fatto gli onori di casa e ha dato la parola a un emozionato Ivan Scarpellini, il fratello di Claudio, che ha costituito uno staff di giovani appassionati che gestirà questa parete con l’organizzazione di corsi e di aperture serali alla presenza di esperti: «Spero che questa parete in ricordo di Claudio sia un’opportunità per imparare uno sport nuovo, per divertirsi, allenarsi e sperimentare la fatica e la gioia di riuscire ad arrivare in alto. Un ricordo allegro – ha proseguito Ivan – come vogliamo sia quello per Claudio che ha amato la fatica e il fascino delle cime». In parete campeggia un grande berretto bianco e azzurro, come i colori della neve e del cielo, è identico al berretto che Claudio indossava in ogni escursione.

Un rappresentante del Cai di Clusone, a cui era iscritto Claudio, ha ricordato la grande disponibilità del giovane: «Aperto e solare sin da subito ha espresso la sua voglia di fare e lo spirito di collaborazione che lo portavano a dialogare con i giovani e con i meno giovani (i famosi marücc), una caratteristica non sempre riscontrabile ma che abbiamo tanto apprezzato».

Il sindaco ha concluso gli interventi prima del taglio del nastro, sottolineando la commozione del momento e la riconoscenza della comunità per questo ulteriore tassello che apre la strada ad una nuova attività sportiva, oltre a quelle già attive in paese. Infine la famiglia ha invitato a pranzo tutti i presenti con scarpinocc e lasagne per scaldare ulteriormente il clima di amicizia e condivisione nel ricordo di Claudio.

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