Papà di due ragazzi, Ardesio e Onore piangono Ivo

L’INCIDENTE SUL LAVORO. Ivo Conti, 44 anni, di Ardesio, era al lavoro sopra un traliccio dell’alta tensione in Svizzera, nei Grigioni. Il cugino: «Mi è morto sotto gli occhi. La tensione era staccata, è stata una scarica residua». Disposta l’autopsia.

È stata probabilmente una scarica residua nella linea ad alta tensione da 380mila volt, in quel momento staccata, a uccidere sul colpo un operaio bergamasco di 44 anni. Ivo Conti, di Ardesio, papà di due ragazzi di 11 e 13 anni, martedì pomeriggio 16 luglio si trovava nel cantone svizzero dei Grigioni, dove lavorava come trasfertista per una ditta elvetica: era su un traliccio a una cinquantina di metri d’altezza assieme ad altri sei colleghi, cinque peruviani e un valtellinese.

Il cugino: «Mi è morto davanti agli occhi»

Fabio Schiavi, suo cugino e collega, anche lui di Ardesio, era invece a terra, sotto il pilone, e da lì ha assistito alla tragedia: «Mi è morto davanti agli occhi, all’improvviso – racconta ancora scosso –: stavamo installando dei separatori dei cavi, per i quali utilizziamo delle specie di biciclette con cui ci muoviamo sopra i cavi. Ovviamente l’alta tensione era stata staccata: Ivo però è rimasto vittima di una scarica residua fra il traliccio e la terra. Non c’è stato niente da fare».

Moro sul colpo

«L’abbiamo riportato a terra nel giro di dieci minuti e per mezz’ora abbiamo cercato di rianimarlo. Poi – aggiunge il cugino – è arrivata l’ambulanza e anche il personale sanitario ha tentato per un’ora di rianimarlo. Ma per Ivo non c’era più niente da fare».

«Ovviamente l’alta tensione era stata staccata: Ivo però è rimasto vittima di una scarica residua fra il traliccio e la terra. Non c’è stato niente da fare»

«Un lavoro molto rischioso»

Erano le 15 di martedì e il gruppo di lavoratori tra cui Ivo Conti e Fabio Schiavi si trovava in una frazione del comune svizzero di Ilanz/Glion che si chiama Rueun, a un’oretta di auto da Madesimo e dal passo dello Spluga, le zone italiane più vicine. «Lavorando per così tanto tempo in Svizzera trascorriamo là periodi anche lunghi – spiega ancora il cugino Fabio –: in questo caso però eravamo tornati soltanto domenica, dopo una visita alle nostre famiglie ad Ardesio. È un lavoro rischioso e pericoloso, ma di fronte a queste tragedia restiamo davvero senza parole. Anche io due anni fa ero rimasto vittima di un infortunio: ero caduto da un palo e, dopo le cure e la riabilitazione, ho comunque ripreso a salire sui tralicci. Il tutto avviene comunque in sicurezza: la tensione viene staccata, si è imbragati e legati, tanto che per riportare a terra Ivo ci abbiamo messo una decina di minuti. Utilizziamo per muoverci sui cavi queste specie di carrettini, che noi chiamiamo “biciclettine”, con le quali in questi casi stavamo piazzando dei distanziatori. Ivo era seduto sui due cavi quando c’è stata questa scarica residuale che lo ha folgorato».

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Le indagini svizzere

La Procura dei Grigioni e l’Ispettorato federale degli impianti a corrente forte hanno avviato le indagini del caso, mentre la salma di Conti, una volta constatato il decesso da parte del personale sanitario, è stata posta sotto sequestro dalla stessa magistratura elvetica, che ha disposto l'autopsia. Ivo Conti era sposato con Anna Chioda e aveva due figli, Bruno, di 11 anni, e Gloria, di 13. Lascia nel dolore anche la mamma Irene Schiavi. Proprio per la sua attività all’estero Ivo Conti non era molto conosciuto ad Ardesio, dove tuttavia la notizia della sua drammatica morte ha lasciato l’intera comunità sgomenta. Nato nel 1979 (avrebbe compiuto 45 anni a settembre) e originario di Onore, da un po’ di anni si era trasferito con la famiglia nel paese dell’Alta Valle Seriana, dove viveva con la moglie e i figli in località Valzella, zona posta all’imbocco del paese, salendo da Bergamo. Da circa un anno e mezzo lavorava Oltralpe come trasfertista per conto di un’azienda svizzera che opera appunto sulle linee ad alta tensione: solitamente Ivo partiva all’inizio della settimana per fare rientro a casa nel weekend e trascorrere così del tempo con la sua famiglia.

Il dolore ad Ardesio e Onore

Non ancora fissata la data del rimpatrio della salma e quella dei funerali

Chi lo conosceva, nella zona della Valzella, dove frequentava spesso un bar vicino casa, lo ricorda come una persona «sempre sorridente e solare, con una battuta pronta per tutti e in grado di strappare sempre un sorriso». E la notizia della tragica morte ha suscitato dolore anche a Onore, dove Ivo era nato e cresciuto. La mamma e altri familiari abitano lì. «Una notizia davvero triste – commenta il sindaco Ettore Schiavi –, che ci ha colti all’improvviso. Io stesso conoscevo Ivo: era una persona molto socievole. A nome di tutta l’amministrazione comunale esprimo cordoglio alla famiglia: ci stringiamo attorno a loro in questo momento difficile». Ora resta da capire quando la salma di Conti potrà essere riportata ad Ardesio: i familiari sono in contatto con le autorità elvetiche per seguire le procedure di rimpatrio. Soltanto in seguito potrà essere fissata la data dei funerali.

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