Orezzo, la frana si muove: crepe anche verso Aviatico

DOPO IL MALTEMPO. Abitanti in allarme dopo l’ultima frana. Il caso di un’ambulanza: 90 minuti per arrivare con i soccorsi. «Temiamo che il gelo impedisca l’uso di via Grompiano».

Gli abitanti di Orezzo temono di restare completamente isolati. «La paura è che arrivi il gelo e che via Grompiano, così ripida e dal manto friabile, diventi impraticabile», evidenzia Giacomo Conti, da mezzo secolo uno dei 700 abitanti della frazione di Gazzaniga isolata dal capoluogo da giovedì 10 ottobre, quando la provinciale 41 ha cominciato a franare verso valle e, all’altezza dell’ultimo tornante a cinquecento metri dall’inizio dell’abitato, si sono formate nell’asfalto crepe che hanno costretto la Provincia a vietarne la percorrenza.

La situazione dal 10 ottobre

L’alternativa è appunto via Grompiano, una strada solitamente inutilizzata, che permette di evitare il tornante che sta franando ma che, regolata da un semaforo alternato perché a una corsia, è aperta solo ai residenti di Orezzo. Per questo i punti vendita della località – un alimentari e un bar pizzeria – non vedono da ormai dieci giorni qualcuno che arrivi da fuori. Anche perché dal fondovalle si può arrivare a Orezzo anche salendo da Nembro e passando da Selvino e Amora di Aviatico: ma ci si impiega, sempre partendo da Gazzaniga, più di un’ora. E sempre percorrendo questa strada, qualche giorno fa un’ambulanza è arrivata a soccorrere in casa una donna di Orezzo 90 minuti dopo la chiamata.

Problemi anche sulle altre strade

Non solo. Anche questa strada, che di fatto non è altro che il proseguimento della stessa provinciale 41, presenta dei tratti che preoccupano: crepe, crolli e dissesti a lato della carreggiata, dove sono stati collocati anche dei guardrail temporanei in plastica. «È una strada in condizioni di alto rischio, con restringimenti, deviazioni, barriere a protezione di frane impellenti – rileva ancora Conti –: la paura è che basti poco perché anche questa via alternativa e comunque decisamente lunga diventi impraticabile».

Controlli con i droni

In condizioni normali, dalla chiesa di Orezzo al municipio di Gazzaniga ci vogliono dieci minuti: attualmente è il tempo di attesa al semaforo che regola il senso unico alternato di via Grompiano. Dal canto suo, la Provincia sta monitorando pressoché quotidianamente la situazione all’altezza della frana, con sopralluoghi di tecnici ed esperti: anche lunedì 21 ottobre verranno eseguiti alcuni controlli anche utilizzando dei droni che verificheranno le condizioni della strada e della frana dall’alto, garantendo così una visuale più ampia e potendo anche confrontare le immagini con gli analoghi rilievi effettuati nei giorni scorsi, fin da quando si sono formate le crepe. 

Frana in movimento

Quel che è certo è che la frana è tutt’altro che assestata: motivo per cui le tempistiche di intervento da parte della Provincia non sono al momento definibili. Si attende appunto che il movimento sotto la strada – oltre cent’anni fa probabilmente costruita su materiale di riporto – si fermi per capire come intervenire. Matteo Centurelli, del settore Viabilità della Provincia, ha fatto sapere che sono stati comunque previsti 500mila euro per un intervento dunque importante. Come il problema verrà risolto è difficile da ipotizzare. A Orezzo c’è chi ipotizza un tornante prima dell’attuale e chi un tornante sopra quello che sta franando, con i relativi piloni che vadano a conficcarsi nella roccia sotto anche lo stesso materiale che sta franando. Tutti interventi, oltre che evidentemente costosi, che richiedono lavori decisamente molto lunghi.

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Lasciando così i 700 residenti di Orezzo «schiavi» della piccola via Grompiano, senza turisti o clienti da fuori, e nel timore che la lunga alternativa di Selvino possa a sua volta cedere. Intanto in questi giorni di quasi isolamento la raccolta dei rifiuti è stata garantita grazie ad alcuni mezzi dell’immondizia più piccoli che hanno raggiunto l’abitato. Il servizio di autobus di linea è invece interrotto: gli studenti che frequentano le elementari e le medie nel capoluogo utilizzano una fermata temporanea, collocata poco più a valle del punto dove la provinciale 41 è franata. Lì ci possono arrivare grazie a un sentiero che corre vicino a via Grompiano, per non passare sulla stretta e trafficata sede stradale temporanea.

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