Non si tocca (per ora) la fascia di rispetto dell’oasi di Valpredina

ALBINO. Altolà di Via Tasso alla variante al Pgt che prevede la riduzione dell’area di protezione attorno alla riserva. Il sindaco Terzi: andremo avanti, la pratica ai legali che ci diano indicazioni.

La proposta di riduzione e revisione della fascia di rispetto attorno all’Oasi della Valpredina, sul monte Misma, subisce uno stop: l’altolà arriva dalla Provincia attraverso la Valutazione d’incidenza, consegnata nei giorni scorsi al Comune di Albino.

La variante al Pgt, avviata dall’Amministrazione comunale nell’aprile 2019, prevederebbe sia la riduzione dell’estensione dell’area («Attualmente la fascia di protezione è quattro volte l’oasi», dice il sindaco Fabio Terzi) sia la revisione dei suoi vincoli. «Così com’è, la fascia di rispetto rappresenta un ampliamento surrettizio dell’oasi stessa – dichiara Terzi –. La fascia di rispetto non può contenere le stesse norme di tutela dell’oasi. Nella situazione attuale non si possono nemmeno rimuovere gli alberi che cadono o effettuare tagli di alberi, se non con motoseghe elettriche».

L’iter per l’approvazione della variante prevede anche la richiesta della Valutazione di incidenza della Provincia, formulata dopo aver sentito il parere dell’ente gestore. «Siamo un po’ perplessi: nel documento la Provincia chiede di produrre quelle integrazioni richieste dall’ente gestore, è una situazione poco chiara».

Le minoranze sono contrarie alla proposta

«Lo studio presentato dall’Amministrazione comunale non è adeguato, proprio come avevamo evidenziato noi – spiega la consigliera di Per Albino Progetto civico Simonetta Rinaldi –. Le richieste d’integrazione del Settore Ambiente della Provincia sono parecchie e non di poco conto per cui, se si volesse procedere, bisognerebbe rimettere mano allo studio in modo pesante, spendendo ulteriori risorse. Sono già stati buttati al vento più di 25mila euro, oltre alle ore degli addetti comunali: uno sperpero che si poteva evitare».

L’opposizione contesta l’affermazione del sindaco secondo cui l’ampiezza della fascia sarebbe eccessiva, «senza alcun fondamento tecnico-scientifico», e intrapresa senza che siano state presentate al Comune richieste o lamentele ufficiali. «Il fine dell’operazione non è mai stato chiaro - prosegue Rinaldi -, anche se nello studio presentato dall’Amministrazione c’è un indizio che porta a intuire probabili motivi edificatori di questa operazione». Ancora, Rinaldi sottolinea come «la variante non consideri le previsioni di Pgt dei Comuni confinanti e altri strumenti di pianificazione di queste zone, come se le aree comunali albinesi fossero mondi a sé stanti e isolati». Nonostante l’auspicio della minoranza sia l’annullamento della variante, il sindaco Terzi si dice invece determinato ad andare avanti: «Sicuramente non possiamo procedere così con l’approvazione, per ora siamo fermi, ma abbiamo affidato tutta la pratica a un avvocato perché studi il documento e ci dia indicazioni: rimaniamo convinti di andare avanti».

Terzi smentisce le possibilità di nuove edificazioni: «Si tratta di aree nel sistema ambientale, boschive o agricole, già fortemente tutelate: è possibile solo manutentare quello che c’è. Secondo il centrosinistra non si dovrebbe mai toccare nulla, ma non possiamo ignorare che in Valle del Lujo abitano cinquemila persone, che hanno fondi e cascine e hanno anche loro dei diritti».

I numeri dell’Oasi Valpredina

L’oasi Valpredina-Misma si estende su un territorio di oltre 90 ettari, lungo il versante meridionale del monte Misma nel territorio di Cenate Sopra. Dal 2009 è stata inserita nell’ambito Rete Natura 2000, principale strumento dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. L’area protetta si trova interamente nel territorio di Cenate Sopra, ma la fascia di protezione attorno ad essa tocca altri Comuni, come Albino, Pradalunga e Trescore Balneario.

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